L’invito potrebbe suonare, parafrasato, più o meno così: «Panificatori e pasticceri di tutto il mondo, unitevi». E non è escluso che a Verona, dove si svolgerà (14-16 ottobre) il congresso mondiale dei panificatori legati all’Uib – l’Union Internationale de la Boulangerie), che rappresenta oltre 300mila attività di panificazione nei cinque continenti – venga approvato il progetto di unificazione con i colleghi artigiani della pasticceria, aderenti ad Uipcg (Union Internationale de Confiseure, Patissiers & Heis Hersteller), presenti in 18 Paesi in tutto il mondo, dal Brasile a Taiwan.
Peter Becker – In un’intervista rilasciata a Veronafiere, realtà leader a livello internazionale grazie all’organizzazione nel comparto di Siab, il presidente dell’Uib, Peter Becker, non si sbilancia apertamente, ma lascia intendere che il «matrimonio» fra le due rappresentanze professionali s’ha da fare. «I panificatori e i pasticceri sono già insieme in molti Paesi – anticipa Becker – è ragionevole ed è solo questione di giorni perché di fatto Uib e Uipcg si riuniscano in assemblea. Sembra che al momento vi sia una corrente di opinione generale in entrambe le organizzazioni a favore di una fusione». A Verona, prosegue, «saranno valutate le opportunità che entrambe le parti possono cogliere da questa fusione e definiti alcuni punti perché ci possa essere una buona convivenza futura». Ma che il momento sia vicino appare chiaro anche dal fatto che, relativamente al nome dell’organizzazione, «ci sono già alcune idee, che verranno discusse a tempo debito».
Fare squadra – La volontà di fare squadra verso un super sindacato di categoria è data da alcuni fattori determinanti. «Questa alleanza significa un’organizzazione più forte e una rappresentanza più ampia di fronte a istituzioni, fornitori e consumatori», sottolinea il numero uno di Uib. Numeri a parte, non va tralasciato l’aspetto che entrambe le categoria presentano problematiche comuni. Nel corso del congresso mondiale di Uib, i panificatori proveranno a definire una via d’uscita da alcuni problemi che si stanno cronicizzando. «I problemi principali sono soprattutto legati alla concorrenza dei panifici industriali e della gdo alla quale si aggiunge quella dei pasti fuori casa – osserva Becker -. Sono anche cambiati gli stili di vita e ci sono anche nuove forme famigliari. Fattori che hanno contribuito al calo del consumo di pane».
Europa – A livello europeo, insiste Becker, «dobbiamo fare in modo che sia le leggi sia le autorità competenti garantiscano una concorrenza leale tra tutte le imprese coesistenti nel mercato e insistere sulla varietà delle produzioni. In molti Paesi la concorrenza di supermercati e panifici industriali sta danneggiando i panificatori artigiani, il cui numero sta diminuendo drasticamente. Senza contare i panifici clandestini, particolarmente diffusi nel bacino del mediterraneo e nel Centro e Sudamerica». Il 16 ottobre, giornata conclusiva del congresso Uib, sarà anche la Giornata mondiale dell’Alimentazione. «Il pane è stato l’alimento principale di molte civiltà da oltre 9.000 anni, il logo della Fao è una spiga di grano sopra il motto “Fiat Panis” – spiega Becker -. Ma il pane è anche un simbolo per le tre principali religioni monoteiste e una speranza per evitare la carestia in tutto il mondo. Questo è il motivo per cui Uib si è posta come obiettivo di far dichiarare dall’Unesco, il pane come patrimonio culturale mondiale».