Nuovo duro colpo assestato dal Consorzio del Parmigiano-Reggiano ad aziende responsabili di contraffazioni a carico del “re dei formaggi”. L’ente di tutela ha infatti ottenuto l’immediato sequestro di “parmesan” prodotto da due imprese con sede negli Usa e proposto – ironia della sorte – nell’ambito di una delle più importanti e prestigiose fiere dell’agroalimentare internazionale: l’Anuga di Colonia. Analogo intervento è avvenuto per tutelare il formaggio Asiago, visto che una delle due imprese aveva presentato anche un formaggio chiamandolo in modo improprio con la denominazione del formaggio dell’altopiano vicentino.
Denuncia – Il sequestro è avvenuto a seguito della denuncia presentata dal Consorzio dopo il proprio personale presente in fiera aveva rilevato queste contraffazioni denominate, appunto, "parmesan", termine che nel mercato dell’Unione Europea può essere utilizzato solo ed esclusivamente per il Parmigiano-Reggiano DOP. La stessa norma vale anche per tutti gli altri termini che evocano la denominazione originale, tant’è che due anni fa, nell’edizione Anuga 2009, avvenne analogo sequestro di formaggi provenienti dal Sud America denominati "parmesano" e "reggianito". “Non è la prima volta – sottolinea il direttore del Consorzio, Leo Bertozzi – che un sequestro avviene, paradossalmente, in una sede così prestigiosa per le eccellenze agroalimentari, dove forse la spudoratezza spinge qualcuno a pensare che si allenti la rigidità dei controlli che avvengono sul mercato: il risultato è che, al contrario, è scattata la richiesta di sequestro immediato, che proprio in una sede di quel genere assume un clamore tale da scoraggiare a maggior ragione chi attua frodi o contraffazioni che sono già state oggetto di pesanti condanne per diverse imprese”.
Consorzio vigile – “Questo intervento – prosegue Bertozzi – conferma ancora una volta che l’azione del Consorzio è vigile ed efficace, che il sistema di tutela dell’Unione Europea funziona, ma deve anche essere uno stimolo agli operatori commerciali a segnalare tempestivamente all’Ente di tutela ogni forma di contraffazione che dovesse riscontrare sul mercato”. “Il formaggio sequestrato a Colonia – spiega Bertozzi – sfruttava denominazioni evidentemente proibite, perché la denominazione “Parmigiano-Reggiano “non può essere oggetto né di imitazioni né di evocazioni che ingannerebbero il consumatore”. “Grazie all’immediato intervento dei nostri uffici legali in Italia e in Germania – prosegue Bertozzi – il Tribunale di Colonia in poche ore si è pronunciato per il sequestro di prodotto presentato in fiera alla distribuzione tedesca e mondiale: il possibile “traffico” è così stato stroncato subito, come altre volte è accaduto grazie ad una vigilanza che il Consorzio esercita non solo alle Fiere, ma soprattutto nelle catene distributive europee, cioè in un ambito territoriale in cui – dopo la sentenza della Corte di Giustizia del 2008 – è davvero possibile far valere una reale tutela delle DOP con azioni che si traducono in specifici atti giudiziari a carico dei produttori di formaggi d’imitazione”.
Riforma – “Se andrà in porto la riforma impostata in estate dalla Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, di cui è presidente Paolo De Castro – osserva il direttore del Consorzio – avremo oltretutto una formidabile arma in più a disposizione, cioè quella protezione “ex officio” che impone a ciascun Paese membro di tutelare, nel proprio territorio, le produzioni Dop di altri Stati dell’Unione”.
“Il sequestro avvenuto a Colonia – conclude il direttore del Consorzio del Parmigiano-Reggiano – attesta anche dell’efficacia della collaborazione in rete e della sintonia costituita tra Consorzio, autorità e istituzioni (prima di tutti il Mipaaf – Ministero Italiano per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali – e la Commissione Europea) a tutela dei prodotti d’eccellenza”.