“Il mondo oggi chiede al settore primario una maggiore produzione, ma la politica agricola europea pensa ad altro e propone tutt’altro promuovendo per esempio un greening al 30% e dimenticando le necessità di una maggiore produzione. L’attuale congiuntura economica, invece, impone di attuare interventi plurisettoriali, rivolti alla diversificazione delle attività umane, con attenzione alla tutela e al recupero delle risorse naturali, ambientali e culturali. L’agricoltura ha assunto una rinnovata e ampliata centralità, dimostrando una capacità di reazione nei confronti della crisi certamente superiore a quella di molti altri settori della nostra economia. Sebbene la crescita del comparto agroalimentare negli ultimi mesi abbia subito un rallentamento, l’agricoltura ha evidenziato un’importante tendenza anticiclica nei mesi in cui la crisi si è abbattuta con maggiore violenza sul nostro Paese". Con queste parole il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Saverio Romano è intervenuto a Cernobbio all’ XI Forum internazionale Coldiretti dell’agricoltura e dell’alimentazione. “Se si analizzano i più recenti dati Istat, il quadro è positivo: nel primo semestre 2011, infatti, il valore aggiunto del settore agricolo ha mostrato una crescita dell’1% in termini reali rispetto allo stesso periodo del 2010. Tuttavia – ha proseguito il Ministro – in considerazione dello scenario economico nazionale ed internazionale, è preciso dovere del nostro Governo fornire delle risposte chiare alle legittime istanze degli agricoltori, dare loro strumenti utili a superare questa fase difficile e porre in essere strategie in grado di rilanciare lo sviluppo.”
“Credo che, in questo senso, le norme sull’esdebitazione per le imprese agricole rappresentino un passo importante e che siano un esempio dell’attenzione che questo Governo riserva al comparto. Non possiamo prescindere dalla discussione che stiamo facendo a Bruxelles nell’ambito sulla riforma della Politica agricola comune. La riduzione dei fondi destinati al nostro Paese – ha proseguito Romano – rappresenta un’ipotesi con la quale tutto il mondo agricolo deve essere pronto a confrontarsi. Ricordo a tutti i presenti che, ad ogni buon conto, quella avanzata dalla Commissione è solo una proposta e, in quanto tale, suscettibile di modifiche". “Per questo sono convinto che il prossimo Forum nazionale dell’Agroalimentare di Cremona possa e debba rappresentare un momento decisivo per trovare una sintesi delle istanze di tutto il comparto. E’ necessario mettere in campo nuove idee e progetti, sui quali lavorare per giungere a una posizione comune che mi impegnerò a sostenere e difendere in sede europea. La chiave per avviare un processo virtuoso è racchiusa in un concetto per me fondamentale: quello della tutela e della promozione del Made in Italy.“
Made in Italy – “Sin dall’inizio del mio mandato ministeriale, ho indirizzato la mia azione politica nel senso di favorire la tutela e la promozione delle eccellenze produttive dei territori agricoli nazionali. Il prodotto italiano – ha proseguito Romano – è nell’immaginario collettivo la perfetta sintesi di qualità, sicurezza alimentare e tradizioni di sicuro valore e prestigio. Per tali ragioni, ho intensificato le azioni di contrasto all’agropirateria ed ai fenomeni di contraffazione dei prodotti agroalimentari e sono convinto della centralità dell’attività di controllo svolta egregiamente dall’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione delle frodi dei prodotti agroalimentari, dal Corpo forestale dello Stato, dal Nucleo antifrodi dei Carabinieri e dal Comando delle Capitanerie di porto”. “Accanto all’azione di prevenzione e repressione, è necessario sviluppare una seria politica di promozione del Made in Italy. La nostra attenzione non può rimanere circoscritta al solo al mercato interno. Sostenere l’export assume oggi un’importanza strategica. L’internazionalizzazione rappresenta – ha concluso Romano – una occasione ed una risorsa imperdibile.”