“Le festività natalizie rappresentano un momento particolarmente significativo nell’attività di repressione che durante tutto l’anno le Capitanerie di porto – Guardia costiera svolgono su tutto il territorio nazionale. Abbiamo per questo motivo deciso di potenziare i controlli sulla filiera ittica, con l’obiettivo di tutelare i consumatori negli acquisti, garantendo al contempo i principi basilari della libera concorrenza attraverso la repressione delle frodi. In particolare esprimo viva soddisfazione per il primo risultato operativo ottenuto attraverso l’azione congiunta della Capitaneria di porto di Castellamare di Stabia con il Corpo forestale dello Stato, che ha portato al sequestro di 0,5 quintali di datteri e 28 chilogrammi di ‘Roccia viva’. Si tratta di un intervento importante, perché testimonia la valenza del lavoro coordinato degli organismi di controllo e che contrasta un reato grave anche sotto il profilo ambientale, come la pesca illegale di datteri”. Il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania ha così commentato l’avvio di un’azione delle Capitanerie di porto – Guardia costiera che porterà un significativo aumento delle ispezioni su tutta la filiera ittica nel mese di dicembre.
Controlli – Nel primo giorno di controlli del periodo natalizio i militari della Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia, congiuntamente al Corpo forestale dello Stato, durante un’intensa attività investigativa hanno sequestrato nel porto di Castellammare di Stabia 0,5 quintali di datteri e 28 chilogrammi di “Roccia viva”. I pescatori di frodo, sono stati deferiti alla competente Autorità giudiziaria, per il reato di pesca illegale del dattero di mare e per distruzione o deturpamento di bellezze naturali. Il natante e l’attrezzatura utilizzata per commettere il reato sono stati sequestrati, mentre il prodotto ittico è stato distrutto. L’operazione è particolarmente importante anche per l’aspetto di tutela ambientale, considerato che per questo tipo di pesca illegale, i pescatori di frodo devono spezzare e sminuzzare la roccia con picconi, scalpelli e talvolta con martelli pneumatici, danneggiando non solo gli scogli di fondo o lungo le coste naturali, ma anche le costruzioni frangi-onde, le dighe e gli sbarramenti artificiali. Sempre nell’ambito di questi controlli, gli uomini della Guardia costiera di Siracusa hanno effettuato il sequestro di 12 esemplari di pesce spada sotto misura, rinvenuti a bordo di un natante, mentre la Capitaneria di Porto di Ravenna ha sequestrato un motopeschereccio, 10 chilometri di rete da posta, 1400 cogolli (nasse) e circa un quintale di pesce fresco.