Sarà l’Italia con la città di Firenze ad ospitare, nel maggio del 2014, l’VIII Simposio mondiale dell’Institute of Masters of wine (IMW), la prestigiosa istituzione londinese (313 membri selezionati in tutto il mondo) che forma i più qualificati ed influenti esperti internazionali di vino come Jancis Robinson MW, Serena Sutcliffe MW e Michael Broadbend MW. Lo ha reso noto l’Institute of Masters of Wine dandone l’annuncio ieri sera a Londra. La candidatura del nostro Paese era stata presentata un anno fa dall’Istituto Grandi Marchi, l’associazione che riunisce le 19 cantine simbolo dell’enologia tricolore nel mondo e, dal 2009, unica compagine italiana major supporter dell’IMW, che in questi 12 mesi ha sostenuto la proposta italiana attraverso politiche di formazione e promozione che hanno influito sulla scelta definitiva.
Dopo Bordeaux – “Negli ultimi due anni IMW ha intensificato i rapporti con l’eccellenza produttiva italiana grazie alla collaborazione con l’Istituto Grandi Marchi”– ha detto Lynne Sheriff presidente IMW nel dare la notizia a Londra –. “ Così dopo la Napa Valley nel 2006 e Bordeaux nel 2010 è arrivato il momento di riconoscere, anche con il nostro simposio, il ruolo enologico, produttivo e culturale che l’Italia detiene. Un riconoscimento – ha concluso la Sheriff – avvalorato anche dalla decisione di avviare per la prima volta in questo Paese, sempre in collaborazione con i Grandi Marchi, i master class IMW che si terranno in Toscana dal 18 al 20 marzo 2012”. Per quanto riguarda l’organizzazione del simposio e dei master class l’IMW ha individuato nella IEM – International Exhibition Management –, società veronese leader negli eventi di promozione del vino italiano sui mercati internazionali, il partner strategico per la realizzazione di entrambi gli appuntamenti. Per Piero Antinori, presidente dell’Istituto Grandi Marchi “La decisione dell’Institute of Masters of wine premia tutta l’Italia del vino e conferma il ruolo del nostro Paese nei dibattiti internazionali sulle politiche strategiche di un settore che, con i suoi 10 miliardi di euro di fatturato 2010 e un export di 4,6 miliardi di euro, è uno dei motori fondamentali anche per la nostra economia”.