Legge di stabilità, vendita di terreni agricoli pubblici

Su iniziativa dell’Accademia dei Georgofili, è stata tempestivamente organizzata per questa mattina una pubblica adunanza dedicata alla valutazione della legge di stabilità (183/2011). L’argomento è stato introdotto da quattro relazioni, rispettivamente di Federico Vecchioni, Vicepresidente dei Georgofili, Luigi Costato, giurista agrario, Gianni Salvadori, assessore all’agricoltura della Regione Toscana (in rappresentanza della Conferenza delle Regioni), e Roberto Reggi, sindaco di Piacenza e rappresentante della Presidenza ANCI. E’ emersa una generale opinione favorevole al principio della prevista vendita di terreni pubblici, ma è stata evidenziata la necessità di una revisione del testo, nonché di una sua integrazione con elementi necessari a rendere efficace il provvedimento.

Dibattito – Nel corso del dibattito, è stata fra l’altro evidenziata la necessità che i terreni pubblici venduti rimangano di proprietà italiana; vengano previsti dei rigidi vincoli di destinazione ad uso agricolo almeno trentennali ed intangibili; vengano utilizzate le potenzialità produttive; siano definiti i metodi per la determinazione del valore, dei prezzi e delle condizioni di vendita; vengano determinate delle priorità tra i possibili acquirenti (non solo giovani); intervengano misure di credito finalizzato per la gestione e per i progetti di sviluppo;  vengano definiti i soggetti che dovranno e potranno gestire le vendite, chiarendo i contrasti con le libertà dei Comuni di vendere direttamente i propri terreni agricoli e/o a vocazione agricola; siano stabiliti metodi di vendita a trattativa privata o con asta pubblica (in funzione anche delle dimensioni e dei possibili frazionamenti apportabili); vengano chiarite le interazioni fra le vendite previste dalla legge di stabilità ed il trasferimento dei beni, dallo Stato alle Regioni, previsto dal federalismo demaniale; siano predisposti adeguati sistemi di controllo; vengano previste sanzioni per le inadempienze. L’iniziativa dei Georgofili è stata apprezzata ed è stato auspicato un ulteriore lavoro di approfondimento attraverso un’ampia e costruttiva collaborazione.
 

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