Secondo i dati del CRIDA – Central research Institute for dry land agriculture – secondo cui l’aumento di un solo grado della temperatura può causare una riduzione dei raccolti dal 3% al 7%, Assofertilizzanti – Associazione nazionale produttori di fertilizzanti che fa parte di Federchimica – ricorda come la chimica e l’innovazione siano indispensabili per tutelare i raccolti soprattutto nei paesi più poveri e tecnologicamente meno avanzati, maggiormente colpiti dai cambiamenti climatici e con un elevato incremento demografico. A pagare il costo più alto del disastro climatico saranno infatti nei prossimi anni i paesi del Terzo mondo, in gran parte collocati in una fascia, quella tropicale, in cui l’aumento della temperatura sarà maggiore rispetto a tutte le altre aree del pianeta. Tra i paesi più a rischio troviamo molti stati dell’Asia meridionale: in India, ad esempio, la produzione agricola potrebbe ridursi dal 10% al 40% entro i prossimi 100 anni, a fronte di una popolazione in forte crescita (+17,64% in 10 anni).
ONU – L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha stimato, inoltre, che entro il 2050 potranno esserci fino a 250 milioni di rifugiati ambientali, mentre secondo le stime dell’Onu dal 2000 al 2004 sono state colpite da disastri ambientali 262 milioni di persone, di cui circa il 98% viveva in paesi in via di sviluppo. Assofertilizzanti sostiene da sempre che un’agricoltura innovativa e sostenibile, che include un corretto utilizzo dei fertilizzanti, contribuisce in modo decisivo a sostenere la produzione agricola, che deve affrontare non solo una domanda mondiale sempre più in crescita ma anche forti perdite a causa dei cambiamenti climatici.
Fertilizzanti – I fertilizzanti, in particolare, rappresentano per le piante quello che gli alimenti sono per l’uomo e hanno un ruolo fondamentale nel reintegrare il terreno delle sue proprietà nutritive. Le piante per vivere e crescere assorbono, infatti, gli elementi nutritivi che sono contenuti nel terreno che quindi, con il passare del tempo, tende a impoverirsi. Per preservare la fertilità del terreno e la salute della pianta, pertanto, occorre reintegrare queste sostanze attraverso l’uso dei fertilizzanti. Tale problema è oggi reso particolarmente drammatico, soprattutto in Africa, a causa della desertificazione delle terre provocata dal riscaldamento globale. Tramite l’utilizzo sostenibile dei fertilizzanti, inoltre, è possibile ridurre il disboscamento delle foreste per ricavare nuovi terreni destinati alle coltivazioni, in quanto migliorano la resa di quelli già esistenti. Si contribuisce, di conseguenza, a evitare la distruzione di nuovi ecosistemi naturali, una delle maggiori cause del riscaldamento globale.