Intervista di agricultura.it all’assessore all’agricoltura della Regione Abruzzo Mauro Febbo.
Assessore Febbo, che 2011 è stato per l’agricoltura della sua regione, faccia un breve bilancio?
L’agricoltura oggi, nonostante la difficile congiuntura economica, continua a rivestire un ruolo determinante in Abruzzo, così come già accaduto in passato, rappresentando la colonna portante nel processo di sviluppo produttivo ed economico. In Abruzzo abbiamo circa 67 mila aziende, e questo è sicuramente sinonimo di un settore vitale e che ha voglia di crescere ancora. Interessanti sono gli aumenti che l’Istat ha certificato alla voce bevande, nella quale il ruolo predominante è rivestito dal vino che resta il nostro prodotto più rappresentativo ed importante. Basti pensare che nel primo semestre 2011 abbiamo superato i 51,6 milioni di euro con una variazione percentuale del 5,3% rispetto al 2010 (che già era un risultato eclatante). Nello specifico, da gennaio a giugno di quest’anno la voce vino, negli scambi internazionali dell’Abruzzo, ha segnato incrementi significativi nelle caselle di Germania, Francia, Cina e Danimarca. Un altro dato sul quale è giusto porre l’attenzione riguarda l’esportazione dell’olio che ha fatto registrare un incremento del 18,2% attestandosi tra le migliori a livello nazionale a dimostrazione che i nostri prodotti sono di alta qualità e continuano a ricevere consensi e riconoscimenti anche dal punto di vista commerciale. Notizie positive arrivano anche dalle esportazioni della pasta dove anche in questo caso c’è stato un aumento se pur contenuto rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Le performance positive arrivano anche da altre categorie di prodotti come quelli derivati da colture agricole non permanenti (tra le quali cereali, legumi, patate e barbabietole da zucchero) dove si è passati dai 14 milioni del 2010 agli oltre 19 di quest’anno (aumento degli scambi mondiali del 40%). Sono incrementate anche le esportazioni di prodotti derivati dalla conservazione della carne (+70%), prodotti da forno (+5%)”. Inoltre nell’ambito del Programma di sviluppo rurale (PSR), l’Abruzzo anche quest’anno è stata capace di scongiurare in modo più che ampio il disimpegno dei fondi comunitari. Questa meta conferma l’andamento più che positivo della programmazione che interessa il settore agricolo. L’obiettivo di spesa era di 67.922.000 di euro e a oggi sono stati già erogati 72.004.613,83: questo significa che il traguardo è stato raggiunto con un consistente +103%. Sulla scia di questo trend possiamo prevedere con un certo ottimismo che al 31 dicembre, data ultima entro la quale bisognava impegnare i finanziamenti, potremmo raggiungere gli 80 milioni di euro di investimenti (che si tradurrebbero in un +116% rispetto all’obiettivo iniziale).
Cosa le piace e cosa non le piace della proposta di riforma della Pac, presentata recentemente dalla Commissione Europea, per quanto riguarda la sua regione?
Da una parte sono entusiasta che nella prossima Programmazione di Sviluppo Rurale (PSR) si avrà meno rigidità nell’applicazione delle varie Misure. Questo, nello specifico, consentirà una maggiore accelerazione di ricaduta di finanziamenti sul nostro territorio così da programmare una politica più incisiva. Lo stesso processo di semplificazione, invece, non è avvenuto per i finanziamenti FEASR (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) inseriti nello stesso ambito delle politiche di coesione (FSE, FESR, FC, FEAMP) ma con regole ancora diverse che penalizzano il settore agricolo poiché insistono maggiori controlli e oneri amministrativi. In poche parole: una mancata occasione di semplificare la PAC. La speranza adesso è quella di non avere nella prossima programmazione 2014-2020 una ripartizione penalizzante delle risorse PAC a disposizione dell’Italia e della Regione Abruzzo. Ma in tal senso stiamo già lavorando con Bruxelles per garantire all’Abruzzo crescita e sviluppo.
Quali sono i principali punti di forza e le maggiori criticità della “sua” agricoltura?
Il prezioso contributo del settore primario investe più aspetti come quello occupazionale, di presidio del territorio e di innovazione. In questo senso grazie al PSR e all’attivazione delle specifiche Misure abbiamo potuto sostenere le nuove imprese e i giovani agricoltori, le aree rurali svantaggiate, permettere l’ammodernamento delle realtà aziendali già esistenti e la promozione delle nostre eccellenze agroalimentari. Quest’ultimo aspetto resta fondamentale se pensiamo che l’agricoltura abruzzese continua a realizzare risultati incoraggianti e in un certo senso stupefacenti in termini di esportazioni. Inoltre sono in itinere altre importanti misure che troveranno attuazione per il 2012 all’interno una programmazione già avviata. Nel prossimo anno infatti grazie ai fondi messi a disposizione dal Programma di sviluppo rurale saranno realizzati interventi specifici come quelli indirizzati alle attività agrituristiche, incentivi alla formazione, allo sviluppo di nuovi processi produttivi e sostegno agli agricoltori che partecipano ai sistemi di qualità. Certo non possiamo nascondere che le criticità, relative sia alla crisi economica globale sia alle obiettive difficoltà legate alla forte concorrenza dei paesi emergenti, ci sono e dobbiamo affrontarle. Per farlo possiamo contare proprio sulla cultura, sulla qualità e sulle eccellenze che rendono l’Abruzzo unico e al tempo stesso altamente competitivo.
Fra i problemi del mondo agricolo la forse eccessiva burocrazia: quali sono le principali azioni fatte in questa direzione e quelle in programma?
Con coraggio e determinazione ho soppresso l’ARSSA (Agenzia regionale di sviluppo agricolo) che stava diventando sempre di più un Ente parallelo alla Direzione Agricoltura. Con questa decisione la struttura dell’agricoltura potrà implementare il proprio organico così da renderla più efficiente. Nel 2012 saremo impegnati infatti alla riorganizzazione della Direzione agricoltura dove i dipendenti ex ARSSA saranno tutti introdotti nella struttura regionale rendendola più efficiente e rispondente alle esigenze del mondo agricolo.
Infine, dia un voto da 0 a 10 allo stato di salute dell’Agricoltura dell’Abruzzo.
Mi piace ricordare ed affermare che il punto di forza del nostro mondo agricolo sono proprio i nostri agricoltori: coloro che con il proprio lavoro, nonostante le concrete difficoltà che devono affrontare quotidianamente, contribuiscono concretamente per un Abruzzo migliore in qualità e benessere. Loro meritano un 10 pieno.
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