Psr, abbiamo speso tutto. Impiegati i 2,4 miliardi di euro disponibili per l’Italia

“Il mondo agricolo dimostra di saper utilizzare al meglio le risorse finanziarie messe a disposizione dall’Unione europea in un settore strategico per l’economia del Paese: tutti i fondi europei sono stati erogati. Il sistema agricolo italiano conferma anche nel 2011   dinamicità e propensione ad investire per incrementare la competitività delle imprese e delle aree rurali in generale”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, ha commentato i dati della spesa dei Programmi di sviluppo rurale (Psr), divulgati oggi dalla Rete rurale nazionale che certifica che nel corso del 2011 sono stati erogati contributi pari a circa 2,45 miliardi di euro, di cui 1,24 miliardi messi a disposizione dall’Unione europea.

Soddisfazione – “Sono particolarmente soddisfatto – prosegue Catania – per il lavoro compiuto in queste ultime settimane, perché ci ha permesso di chiudere l’esercizio 2011 senza subire alcuna forma di penalizzazione finanziaria per effetto del meccanismo di disimpegno automatico dei fondi non spesi entro i tempi assegnati dalla Commissione europea. Si tratta di un risultato di grande rilievo, frutto della stretta cooperazione tra Ministero, Regioni, Agea e Organismi pagatori". Le performance più importanti, in termini quantitativi, nel 2011 sono state quelle delle Regioni Sicilia (384 milioni), Puglia (225 milioni) e Campania (203 milioni), mentre sull’intero periodo di programmazione, partito il 1° gennaio 2007, la classifica è capeggiata dalla Provincia autonoma di Bolzano (68,5% di spesa realizzata sul programmato), seguita dalla Valle d’Aosta (61,9%), dalla Provincia autonoma di Trento (51,7%), dalle Marche (43%), dall’Emilia Romagna e dalla Lombardia (39,8 e 39,7%), dall’Umbria e dal Friuli V.G. (38,9 e 37,9%). Il dato di quest’anno è particolarmente importante, perché ottenuto a carico di misure che hanno teso a privilegiare interventi molto significativi, a sostegno del ricambio generazionale e di investimenti in settori strategici, sia aziendali, sia infrastrutturali, come quelli realizzati nel settore della bonifica e dell’irrigazione o finalizzati alla diffusione della connettività a banda larga nelle aree rurali.
In questo modo, il settore si presenta con le carte in regola per affrontare nelle migliori condizioni possibili il prossimo negoziato sulle prospettive finanziarie comunitarie e sulla riforma della Politica agricola comune. Per ogni ulteriore informazione, è possibile visitare il sito www.reterurale.it.

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