Agricoltura toscana unita per contrastare la crisi

«In questa fase difficile come non mai per la nostra agricoltura, è giunto il momento di non disperdere le forze a disposizione. Invito le altre organizzazioni a pensare ad un intervento congiunto, unitario del modo agricolo verso gli enti locali per sostenere le ragioni dell’agricoltura e delle aree rurali». Lo sottolinea Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana, intervenendo ancora su quelle che saranno le conseguenze della Manovra Salva-Italia, che sta destando forte preoccupazione (Imu, gasolio, aree svantaggiate, contributi previdenziali le note dolenti della manovra). 

Massimo sforzo – La Cia Toscana ritiene necessario che in questa fase sia fatto il massimo sforzo di unità di tutto il mondo agricolo, per elaborare e sostenere proposte comuni che salvaguardino le prospettive dell’agricoltura, a partire dagli importanti elementi di condivisione già definiti dalle rappresentanze del mondo agricolo. «Siamo convinti – aggiunge Pascucci – che il Paese possa uscire dall’attuale situazione di grave crisi, a partire da un grande sforzo di coesione sociale, che da un lato chiama ciascuno a misurarsi con i processi di profonda innovazione in atto, senza pregiudizi e chiusure; dall’altro lato chiama chi è alla guida del paese ad un grande sforzo di ascolto e di ricostruzione del patto sociale».

Appello – Alla Regione Toscana la Cia regionale chiede di sostenere, nel confronto istituzionale con il Governo, le ragioni e le proposte del mondo agricolo, ed un impegno a dare priorità, nelle proprie strategie di intervento per le aree rurali, ai settori ed alle aree che rischiano di essere maggiormente penalizzate dalla manovra. «Al sistema degli Enti locali – prosegue Pascucci – chiediamo di operare affinché l’applicazione delle misure previste dalla manovra, a partire dall’IMU, non penalizzi le imprese agricole; ed in particolare all’ANCI ed alle Associazioni degli Enti locali, chiediamo un impegno a condividere con il mondo agricolo gli orientamenti relativi alle modalità di applicazione della manovra mettendo a punto indirizzi e linee guida finalizzate a coordinare ed uniformare i criteri attuativi sul territorio regionale». Infine l’appello della Cia Toscana è rivolto ai Comuni, che saranno incontrati nei prossimi giorni e settimane, tanto più che in tutta la Toscana è stata sottoscritta la Carta di Matera della Cia: «Chiediamo di attivare percorsi di concertazione che consentano di modulare l’applicazione della manovra secondo criteri di equità – spiega il presidente Cia -, tenendo conto delle specificità territoriali e settoriali». L’applicazione della fiscalità “locale” al settore dovrà tenere conto del ruolo multifunzionale dell’attività agricola – sottolinea la Cia – e dei benefici pubblici alla quale essa contribuisce, pertanto, anche alla luce dei nuovi orientamenti normativi, andrà definita una fiscalità locale a carico delle imprese agricole basata sui principi dell’equità e del contenimento degli oneri burocratici. Particolare attenzione da parte degli Enti Locali andrà rivolta alla garanzia della effettiva fruizione e disponibilità in ambito rurale, al pari degli altri cittadini, dei servizi pubblici locali; all’individuazione dei criteri per la determinazione delle tariffe dei servizi pubblici ispirandosi al principio del beneficio diretto, in grado di riconoscere il ruolo dell’agricoltura a favore della multifunzionalità pubblica; al riconoscimento della ruralità per gli immobili al servizio dell’attività agricola, l’eventuale tassazione degli immobili agricoli non deve risultare penalizzante per l’impresa agricola per la quale il fattore produttivo “immobiliare” è imprescindibile.

 

Informazione pubblicitaria