E’ stata inaugurata all’Accademia dei Georgofili (Firenze), una esposizione di “Cabrei”, raccolte di mappe di proprietà terriere, dettagliatamente disegnate ed acquerellate, nate a partire dal Cinque-Seicento, quando ancora non esisteva il catasto. Nell’esposizione appaiono cabrei antichi, realizzati il 1673 e il XIX secolo, tratti dalle raccolte gentilmente messe a disposizione dagli archivi di illustri famiglie di Georgofili: Ginori Lisci, Mazzei, Rimbotti, Contini Bonacossi, Frescobaldi; documenti storici preziosi per lo studio delle profonde trasformazioni del paesaggio agricolo e del territorio. Nell’Ottocento, la realizzazione del Catasto particellare toscano portò al declino di questa vera e propria arte, sostituita poi dalle nuove tecnologie delle foto aeree e satellitari. Un giovane artista, Paquito Forster, ha oggi rinnovato l’interesse per i cabrei, facendone riemergere il valore. Questi cabrei moderni di Forster sono esposti in due sale della mostra presso l’Accademia dei Georgofili. L’esposizione resterà aperta fino a giovedì 9 febbraio, dal lunedì al venerdì (ore 15.00-18.00), con ingresso libero.