Più che per palati fini, l’appuntamento è per esperti. Gli scienziati della genomica, la materia che si occupa di analizzare l’intero genoma degli animali per metterlo in relazione con le loro caratteristiche produttive, riproduttive e funzionali, si danno appuntamento al Workshop mondiale Interbull, uno degli eventi più rilevanti della zootecnia di Fieragricola 2012 (www.fieragricola.it). L’appuntamento è per giovedì 2 e venerdì 3 febbraio al Centro Congressi Europa (su inviti). In programma ci sarà anche una vera e propria rivoluzione, capitanata per l’Italia da Anarb, l’Associazione italiana della razza Bruna. Proprio su questa razza bovina da latte si concentrerà l’attività di formazione di un database mondiale, realizzato grazie alla condivisione di informazioni legate alla genomica. Il progetto di genomica riguarderà 1 milione di animali nel mondo, circa il 15 per cento del totale dei capi di Bruna nel mondo.
Collaborazione mondiale – «Puntiamo con questa collaborazione mondiale – afferma Pietro Laterza, presidente di Anarb e della Federazione europea della Bruna – a creare un network di scienziati in cui lo scambio di genotipi di tutti i tori sotto controllo nel mondo sia una formula efficace per crescere. La soddisfazione è grande, dal momento che nessuna altra razza di animali da reddito ha ipotizzato una rete mondiale di questa portata». Solo pochi giorni fa, a Verona, è arrivato il via libera a procedere, grazie all’ok definitivo del comitato di gestione mondiale del progetto. Si aprono le porte allo scambio di dati, analisi e valutazione per i migliori 25 ricercatori in tutto il mondo. In concreto, quali saranno gli sviluppi? «A brevissimo – spiega Enrico Santus, direttore di anarb e segretario generale della Federazione europea della Bruna – avremo valutazioni genomiche sempre più raffinate e in un futuro prossimo potremo identificare geni o aplotipi (particolari combinazioni genetiche, nda) nella popolazione animale che possono risultare utili per migliorare gli aspetti produttivi, riproduttivi e di salute». La prossima frontiera, infatti, sarà l’identificazione di particolari combinazioni, al fine di selezionare animali ancora più sani e ancora più longevi.
Il marchio disolabruna® va su e-bay – Con la revisione dello statuto del consorzio disolabruna®, accanto ai tradizionali scopi di tutela e valorizzazione si aggiunge la finalità commerciale. Così, poco prima di Natale, come ricorda Santus, «è stato aperto il primo negozio virtuale su e-bay, con buoni riscontri anche fra gli internauti». Accanto all’e-commerce, il consorzio che valorizza i prodotti lattiero caseari trasformati col latte di Bruna prevede di incrementare le produzioni e di rafforzarsi sull’estero, sfruttando l’e-commerce, ma anche le dinamiche di compravendita tradizionali. «I contatti più interessanti – osserva Santus – non nascono per ora dai Paesi limitrofi, ma dal Far East e dall’Australia, dove i prodotti del consorzio si stanno ricavando una nicchia importante nella catena che distribuiscono prodotti di alta qualità. Un riconoscimento importante per il nostro comparto».
Attualmente gli associati al consorzio disolabruna® trasformano oltre 5.400 quintali di latte al mese, più del doppio dei volumi di 5 anni fa, quando siamo partiti. Si parla dunque di volumi di nicchia, per le quali in futuro potrebbe rendersi necessaria comunque una programmazione produttiva, consentita dal Pacchetto latte approvato da Bruxelles. «Si tratta di un provvedimento positivo – dice Laterza – e, anche se la nostra fetta di mercato è limitata, con la possibilità di pianificazione avremo senza dubbio maggiori tutele. Siamo attenti ad ogni opportunità, per evitare il più possibile le altalene dei prezzi, che storicamente rappresentano un ostacolo ai bilanci del comparto».