Un inizio d’anno alla grande per le cantine Barone Ricasoli, con due dei vini più rappresentativi che ricevono negli Stati Uniti e in Germania riconoscimenti importanti. Iniziamo dagli USA, dove Tom Hyland – uno dei maggiori esperti statunitensi in materia di vino – ha eletto Castello di Brolio 2008 tra i migliori rossi italiani dell’anno. Hyland descrive Castello di Brolio come un vino “ compito” , “ben educato” e “di gran classe”; parole che colgono alla perfezione lo spirito che ha animato Francesco Ricasoli quando, nel 1993, prese in mano le redini dell’azienda e decise di fare di Castello di Brolio l’etichetta di punta della cantina. Probabilmente queste parole sarebbero piaciute anche a Bettino Ricasoli, il barone di ferro che dette inizio al mito di Brolio nel mondo.
Qualità – Chianti Classico per eccellenza (che potrebbe anche avvalersi della dicitura Riserva visto che ne possiede tutte le caratteristiche), questo vino ha saputo imporsi sui mercati internazionali semplicemente come Castello di Brolio, come è accaduto ai grandi chateaux d’Oltralpe. E a ben guardare, Brolio è l’unico vero chateau vitivinicolo italiano, con la sua lunga e gloriosa storia e, soprattutto, la sua attualità che lo vede in costante prima linea nella ricerca scientifica e nella sperimentazione. Hyland infine nota come l’annata 2008 venga ampiamente sottostimata, e prevede per Castello di Brolio una lunga vita, ben oltre i 10 anni. E passiamo adesso alla Germania, dove la rivista “Weinwirtschaft “ ha eletto Brolio 2009, un altro Chianti Classico, dunque, come miglior vino rosso italiano dell’anno e come secondo tra i 60 migliori del mondo. Un buon inizio anno, dunque, e un importante riconoscimento per Barone Ricasoli e per l’intero territorio della denominazione, che continua a trovare nel Castello di Brolio un leader e una indiscussa pietra di paragone.
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