Il 50% del cibo prodotto nel mondo viene sprecato. In Italia nel 2010 si sono letteralmente “bruciati” oltre 11 miliardi euro di prodotti alimentari ancora perfettamente consumabili. Lo spreco alimentare in Italia ammonterebbe al 3% del PIL. Lo spreco alimentare può tuttavia diventare una risorsa e un’opportunità: a questo riguardo, le nuove parole-chiave sono “riutilizzare” e “riciclare”. Dobbiamo spostare l’attenzione dai bisogni indotti alle necessità reali, tenendo presente che ogni nostra azione – e quindi anche le nostre scelte alimentari – hanno ricadute ambientali, economiche e nutrizionali. Questo ha illustrato l’economista Andrea Segrè, presentando ai Georgofili oggi in prima nazionale il suo ultimo libro, “Transforming food waste into a resource”, scritto con Silvia Gaiani (Royal Society of Chemistry Publishing, Cambridge, UK). Con Last Minute Market (spin off dell’Università di Bologna nella quale Segrè è preside della facoltà di Agraria), da oltre dieci anni si occupa di sprechi ed eccedenze alimentari. Accogliendo le tesi del Prof. Segrè, lo scorso 19 gennaio il Parlamento Europeo ha approvato il Rapporto di Risoluzione "Evitare lo spreco di alimenti: strategie per migliorare l’efficienza della catena alimentare nell’UE", già proposto nel novembre 2011 dalla Commissione Agricoltura, ed ha dichiarato il 2014 “Anno Europeo contro lo spreco alimentare”.
Informazione pubblicitaria