C’è chi lo ha messo nella targa della propria auto, chi lo espone nelle vetrine dei negozi, e chi, invece, lo usa per personalizzare caschi di motorini e boracce di biciclette, così come zaini in spalla e cappelli, chi lo mostra sul retro di tablet e pc, sulla propria tazza preferita e nel diario, e c’è anche chi, addirittura, se lo porta allo stadio: uomini e donne, giovani e di tutte le età, provenienza e professione, quella per il Gallo Nero, l’inconfondibile marchio del Chianti Classico, è una vera e propria mania che nasce da una passione trasversale per uno dei vini più famosi al mondo e per il suo territorio. E il Consorzio del Chianti Classico ha deciso di mettere alla prova i suoi eno-appassionati: arriva “Stick It & Shoot It”, il wine game dedicato ai wine lovers che dovranno mettersi sulle tracce del Gallo Nero, a caccia dei luoghi più insoliti e curiosi dove compare il marchio in giro per il mondo. Le segnalazioni? Sulla pagina Facebook del Consorzio del Chianti Classico che vanta già oltre 43.000 “Mi piace” (www.facebook.com/chianticlassico).
Nuove annate – Aspettando di scoprire le nuove annate 2011, 2010 e la Riserva 2009 del Chianti Classico alla “Chianti Classico Collection”, di scena alla Stazione Leopolda a Firenze (il 20 febbraio, riservata agli operatori, ed il 21 e 22 febbraio per la stampa; www.chianticlassicocollection.it), per coinvolgere i wine lovers il Consorzio del Chianti Classico sceglie il web, strumento di comunicazione ormai irrinunciabile anche per il mondo del vino. E che consente di raggiungere quante più persone possibili, e in particolare i giovani, sempre connessi tra loro, puntando sul rapido ed esponenziale passaparola attraverso soprattutto i social network, di un’idea originale e divertente come può essere un wine game. E la “caccia” al Gallo – lo storico marchio che contraddistingue tutte le bottiglie di Chianti Classico, e fa da “frame” anche all’esclusiva linea di merchandising di oggetti di ogni tipo firmata dal Consorzio – passa proprio attraverso Facebook, il più popolare dei social network, che ha superato gli 800 milioni di utenti nel mondo, e dove, con oltre 43.000 “Mi piace”, la pagina del Gallo Nero si colloca al vertice di una ideale classifica delle più importanti denominazioni italiane.
Come funziona? – Giocare è semplicissimo: basta segnalare attraverso un’immagine il luogo curioso dove è stato “avvistato” il Gallo Nero, sulla pagina Facebook del Consorzio, dove è possibile anche richiedere la spedizione di uno sticker, con l’unica regola di rinviarlo dopo averlo posizionato e fotografato.
La curiosità: la leggenda del Gallo Nero – Il marchio che da sempre accompagna le bottiglie di Chianti Classico è il Gallo Nero, storico simbolo dell’antica Lega Militare del Chianti, riprodotto fra l’altro dal pittore Giorgio Vasari sul soffitto del Salone dei Cinquecento, in Palazzo Vecchio a Firenze. La storiografia di questo simbolo comprende anche una singolare leggenda ambientata nel periodo medievale. La sua vicenda segnò in pratica l’unità politica dell’intero territorio chiantigiano, perché fu proprio il comportamento di un gallo nero a deciderne il destino. La leggenda narra che nel periodo medievale, quando le Repubbliche di Firenze e Siena si combattevano aspramente per prevalere l’una sull’altra, il territorio del Chianti, proprio perché intermedio alle due città, fosse oggetto di dispute pressoché continue. Per porre fine alle contese e stabilire un confine definitivo, venne adottato un bizzarro quanto singolare sistema. Si convenne di far partire dai rispettivi capoluoghi due cavalieri e di fissare il confine nel loro punto d’incontro. La partenza doveva avvenire all’alba e il segnale d’avvio sarebbe stato dato dal canto del gallo. Decisione, quest’ultima, in linea con i costumi del tempo, quando ancora i ritmi quotidiani erano scanditi dai meccanismi naturali. Nei preparativi dell’evento doveva pertanto essere decisiva la scelta del gallo, più che quella del destriero e del cavaliere. I senesi ne scelsero uno bianco, mentre i fiorentini optarono per uno nero, che tennero chiuso in una piccola e buia stia e pressoché digiuno per così tanti giorni da indurlo in un forte stato di esasperazione. Il giorno fatidico della partenza, non appena fu tolto dalla stia, il gallo nero cominciò a cantare fortemente anche se l’alba era ancora lontana. Il suo canto consentì quindi al cavaliere di Firenze di partire immediatamente e con grande vantaggio su quello senese, che dovette attendere le prime luci del giorno, quando il suo gallo, cantando regolarmente, gli permise di partire. Ma dato il notevole ritardo che aveva accumulato nei confronti dell’antagonista, il cavaliere senese percorse solo dodici chilometri in solitudine, poiché a Fonterutoli incontrò l’altro cavaliere. Fu così che quasi tutto il Chianti passò sotto il controllo della Repubblica fiorentina, molto tempo prima della caduta di Siena.