Oltre duecentocinquanta agricoltori provenienti dalle province di Siena e Arezzo per dire “no” all’Imu. “Un’ingiustizia”, “Una gabella che metterà definitivamente ko il settore agricolo”, sono solo alcune delle voci del malcontento degli agricoltori. Si è svolta a Bettolle (Sinalunga-Si) l’assemblea pubblica organizzata dalla Cia Siena e Cia Arezzo, che hanno dato vita al primo atto della mobilitazione contro la crisi del settore e la manovra “Salva Italia”, che comprende, appunto, l’Imposta Municipale Unica, vera spada di Damocle dell’agricoltura (settore in crisi da oltre quattro anni), come già sostenuto più volte dalla Cia senese. Sono intervenuti Luca Marcucci, presidente della Cia Siena; Chiara Innocenti, presidente Agia-Cia Toscana e membro della giunta della Cia Arezzo; e Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana, che ha ricordato la difficile situazione dell’agricoltura regionale anche alla luce delle nuove tasse.
La crociata – Ed ora contro l’Imu parte una vera e propria crociata: la Cia senese è insieme alla Cia Toscana e nazionale, per trattare con il Governo e spingerlo a fare un passo indietro almeno per quanto riguarda l’Imu, sulle altre nuove tasse gli agricoltori come i cittadini italiani sono disposti a dare il loro contributo in termini di sacrifici. A favore di una revisione o annullamento dell’Imu si sono già espresse la Conferenze delle Regioni, la Regione Toscana, l’Anci, oltre a molti enti locali e provinciali, fra cui la Provincia di Siena, come ha ribadito quest’oggi a Bettolle, l’assessore provinciale Anna Maria Betti.
Risposte immediate – «I nostri continui appelli alle istituzioni affinché venga rivista l’assurda tassazione sui fabbricati rurali e sull’aumento degli estimi catastali dei terreni agricoli cominciano a far breccia – commenta il presidente della Cia Siena Luca Marcucci -. Dopo le Regioni, anche molti comuni hanno condiviso le preoccupazioni degli agricoltori. Se non si rivede la fiscalità in agricoltura, le imprese saranno costrette a sborsare quest’anno migliaia di euro in più. Sarebbe un colpo micidiale per un settore che già fa i conti con costi produttivi, contributivi e burocratici ingenti e ulteriormente appesantiti dai continui rincari del prezzo del gasolio agricolo, che ha raggiunto livelli insostenibili. Servono, quindi, risposte immediate e valide sull’Imu per i fabbricati rurali e sulla rivalutazione degli estimi catastali sui terreni agricoli. Senza interventi si svilupperà l’annunciata mobilitazione del mondo agricolo che, sempre più in difficoltà, rischia di sprofondare in una drammatica crisi». «L’agricoltura è in pericolo – aggiunge il direttore della Cia Siena Roberto Bartolini – il rischio reale è che molte aziende siano costrette a chiudere a breve. I dati li abbiamo già ricordati più volte (3mila euro in più rispetto al 2011 per azienda media, solo per l’Imu. Fonte Cia Siena), e la situazione è ormai insostenibile. Ci aspettiamo in tempi rapidi un passo indietro da parte del Governo; intanto le nostre iniziative andranno avanti».
La solidarietà dell’onorevole Cenni – «Esprimo il mio appoggio e il mio totale sostegno agli agricoltori della Cia di Siena e di Arezzo, che oggi hanno convocato un’assemblea pubblica a Bettolle per denunciare la situazione drammatica vissuta dalle imprese agricole, costrette a fare i conti con una crisi pesante e duratura che ha aumentato i costi di produzione (+5-6% nell’ultimo anno) per le aziende e diminuito i ricavi (-7% della produzione lorda vendibile)». Con queste parole Susanna Cenni, parlamentare del Pd alla Camera, esprime il suo sostegno alla mobilitazione. Una protesta proclamata per denunciare la crisi del settore agricolo e i rischi del decreto ”Salva Italia” su migliaia di imprenditori, colpiti duramente anche dall’Imu. «Il Partito democratico – continua Cenni – è impegnato alla Camera nel promuovere ogni utile iniziativa tesa ad attenuare e modificare le ricadute dell’Imu sulle imprese agricole. Al Senato, inoltre, si sta lavorando per difendere l’articolo 62, che finalmente introdurrebbe criteri di certezza e trasparenza su prezzi e tempi di pagamento, e per modificare l’articolo 66 che prevede la vendita delle terre demaniali, introducendo anche la possibilità dell’affitto per i giovani agricoltori. Si tratta di alcuni dei comuni punti di impegno sui quali voglio auspicare un positivo risultato».