Non solo Chiantishire. Chianti Classico sempre più amato nel mondo

Che gli inglesi amino il Chianti Classico, è cosa nota, se solo si pensa al celebre toponimo con cui hanno ribattezzato l’intera Toscana: Chiantishire. Ma il terroir dove nasce uno dei vini più famosi al mondo, non “parla” solo inglese: e la conferma arriva dal verdetto emesso dagli oltre 24.000 eno-appassionati di “Muskankarna”, il più grande club di amanti del buon bere al mondo, distribuiti in 155 diverse sedi in Svezia ma anche in Finlandia, Spagna, Francia e Belgio, che hanno eletto il Chianti Classico “Territorio dell’anno 2012”, confermandolo una delle mete più amate al mondo. E che si preparano ad invaderlo per tutto il 2012 a partire dalla “Chianti Classico Collection”, l’anteprima delle annate 2011, 2010 e della Riserva 2009 del Chianti Classico alla Stazione Leopolda a Firenze (il 20 febbraio, riservata agli operatori, ed il 21 e 22 febbraio per la stampa; www.chianticlassicocollection.it).

Marchio territoriale – Pochi territori al mondo sono così famosi e conosciuti come il Chianti Classico, tanto da assumere la valenza di un vero e proprio brand, un “marchio territoriale” forte e un luogo di culto enologico oltre la sua denominazione, capace di vantare milioni di estimatori in tutto il mondo, per i quali i vini italiani non sono solo sinonimo di eccellenza, ma anche del lifestyle Made in Italy. E’ questo il caso della Svezia – e, più in generale, di tutto il Nord Europa, Paesi Scandinavi in testa – che rappresenta oggi uno dei mercati più interessanti per la produzione enologica italiana, non solo per i numeri (nei primi dieci mesi 2011 il Belpaese ha esportato vini e mosti per un valore di 75 milioni di euro, sui 67 milioni di euro dello stesso periodo del 2010, per circa 280.000 ettolitri, sui 270.000 del 2010; fonte: elaborazione Federvini su dati Istat), ma anche per la straordinaria immagine di cui gode l’Italia.

Wine Capital – Fra le molte attività promosse da “Muskankarna”, c’è il premio “Wine Capital”, ovvero l’elezione di un territorio particolarmente vocato e distinto per la produzione di vino di qualità che per un intero anno sarà meta e oggetto di degustazioni, approfondimenti e visite da parte dei suoi wine lovers. E dopo Würzburg in Germania, Chateauneuf-du-Pap in Francia e Stellenbosch in Sudafrica, è il Chianti Classico a conquistare l’importante riconoscimento, preparandosi ad accogliere i molti eno-appassionati per visitare cantine, fare shopping di bottiglie e prodotti del territorio, soggiornando nelle aziende – le “amiche di Muskankarna” – per tutto il 2012.

Amici svedesi – “Ci stiamo preparando per accogliere gli amici svedesi – spiega Marco Pallanti, presidente del Consorzio Chianti Classico – che speriamo possano apprezzare il fascino che scatena il succedersi delle stagioni nel Chianti Classico. Ogni bottiglia nasce proprio da questo suggestivo avvicendarsi di colori e profumi, da un territorio vocato alla produzione vinicola, dalla preparazione e passione dei produttori, da un costante sforzo del Consorzio nella ricerca, per offrire alle aziende gli strumenti migliori per produrre un grande vino. Ogni etichetta però nasce anche dalla storia del nostro territorio, dalle vicende che lo hanno plasmato e da un vitigno, il Sangiovese, che qui riesce a esprimere il meglio di sé. Siamo ansiosi di raccontare questa storia di persona”. E, in primavera, ad aprire le porte ai wine lovers sarà il settecentesco Convento di Santa Maria al Prato a Radda in Chianti, patrimonio artistico culturale del territorio, oggi di proprietà del Consorzio Vino Chianti Classico e della Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico Onlus, oggetto di un progetto di restauro e recupero che lo trasformerà in un centro multifunzionale dedicato a turisti, eno-appassionati e studiosi del mondo del vino.

Focus – La “risorsa nella risorsa”: l’accoglienza nel Chianti Classico in cifre – Uno dei vini italiani più famosi e conosciuti al mondo, come lo è anche il suo terroir, tanto che l’uno e l’altro si identificano ormai quando vengono nominati, ricco di un’offerta di accoglienza così variegata e a tutti i livelli da rappresentare da sempre un modello quando si parla di enoturismo: ecco la “risorsa nella risorsa” del Chianti Classico, un vino, un territorio ma anche una lunga tradizione nell’aprire le porte per accogliere i wine lovers. Secondo la fotografia scattata da un censimento promosso dal Consorzio Vino Chianti Classico tra le sue strutture produttive – a cui hanno risposto 109 aziende sulle 372 totali – il territorio del Gallo Nero offre 16 bed & breakfast entro le cinque camere, 32 con più di cinque camere, 2 alberghi entro le cinque camere, 4 oltre le cinque, per un numero di posti letto che supera le 500 unità, insieme a 385 appartamenti per 3.000 posti letto, dove è possibile trovare 70 piscine, 6 Spa, 7 palestre, 4 maneggi, 7 campi da tennis, 16 ristoranti riservati agli ospiti delle strutture e 20 “open” per tutti.

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