“Il riconoscimento dell’Unione europea è una buona notizia per l’agroalimentare italiano. Il lavoro degli allevatori e dei produttori senesi che nei secoli hanno selezionato una razza robusta e in grado di utilizzare quasi esclusivamente le risorse naturali tipiche dell’ambiente toscano è stato giustamente premiato. La ‘Cinta Senese’ è certamente una delle eccellenze del made in Italy”.Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, ha commentato la notizia della pubblicazione, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, del regolamento che iscrive la ‘Cinta Senese’ nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette. Salgano così a 241 le denominazioni italiane riconosciute in ambito comunitario.
L’assessore Salvadori – “Si conclude così, felicemente – commenta l’assessore regionale all’agricoltura, Gianni Salvadori – il lungo percorso che ha portato al riconoscimento della Dop per questa razza di suini autoctoni della Toscana. Una razza particolarmente antica e famosa da sempre in Toscana, pregiata per la qualità organolettica e nutrizionale delle sue carni, che viene allevata al pascolo, ma che aveva rischiato seriamente l’estinzione. E’ stato proprio il lavoro congiunto degli allevatori, insieme alla Regione, alla provincia di Siena e a tutti gli enti preposti – conclude Salvadori – a permettere di nuovo la diffusione di questo suino e la valorizzazione dei prodotti derivati dalle sue carni. Ora il riconoscimento ufficiale della Dop corona questo lavoro.”
Cinta Senese – La denominazione di origine protetta ‘Cinta Senese’ è riservata alle carni provenienti da suini da carne di razza cinta senese allevati allo stato brado/semi-brado e derivanti da soggetti provenienti da accoppiamenti di suini entrambi iscritti nel Registro Anagrafico e/o Libro Genealogico del tipo genetico ‘Cinta Senese’. La data della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee è il 13 marzo 2012, la sua entrata in vigore è stabilita dopo 20 giorni. Da quel momento il regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli stato membri dell’Ue.