Siccità ai massimi livelli già a marzo, con danni incalcolabili per l’agricoltura toscana. La denuncia arriva dalla Cia Toscana: ormai è un dato di fatto il clima è cambiato. Per qualcuno c’è solo il problema di come vestirsi ma per gli agricoltori è un guaio serio; sono incalcolabili i danni che si stanno consumando a causa della siccità in corso; le semine sono un fallimento, le piante e talee che in questo periodo vengono messe a dimora rischiano di non attecchire, con il doppio danno dell’investimento e il mancato raccolto. Per non parlare delle produzioni zootecniche; la mancanza di foraggio fresco mette in crisi la qualità dei processi produttivi del latte per la trasformazione in formaggi e la carne.
I rimedi – Occorre intervenire subito – sottolinea la Cia Toscana -, all’agricoltura bisogna assicurare l’acqua necessaria per le aziende agricole, (che come indicato dalla legge “n. 36/94, è prioritaria subito dopo il consumo umano), per scongiurare un danno che avrà delle ripercussioni gravi su tutta l’economia e la società. La situazione è di emergenza e bisogna rispondere con iniziative di emergenza – dice Cia Toscana -; vanno rivisti i criteri di sospensione delle autorizzazione di attingimento delle acque per gli agricoltori, in un quadro generale di controllo e di contingentamento degli usi idrici. Non è giusto che solo gli agricoltori si vedano negare la possibilità di utilizzare le acque. Inoltre, gli enti e le aziende di gestione delle risorse idriche (Ato acque e Consorzi di Bonifica) predispongano subito dei piani di emergenza e di controllo specifico per salvaguardare le produzioni agricole soprattutto nelle aree di maggiore sofferenza. Questa situazione di emergenza deve essere di stimolo ad accelerare la costruzione di una strategia capace di programmare interventi tesi al governo della risorsa idrica, che secondo la nota della Cia Toscana, deve orientarsi alla realizzazione di una rete di piccoli invasi collinari e montani utili a diventare importanti serbatoi di riserva in momenti di penuria come l’attuale. Servono le risorse per realizzarle e un concorso generale e condiviso per accelerare i processi autorizzativi, sottolinea ancora la Cia Toscana, mentre alle aziende occorre dare sostegni per l’innovazione tecnologica per nuovi sistemi d’irrigazione sostenibile.
Monitorare la situazione – Sul piano più generale delle infrastrutture, afferma infine la Cia Toscana, è necessario portare a termine alcune opere fondamentali, a cominciare dalla diga del Montedoglio, gli interventi per ridurre le perdite del sistema degli acquedotti che continuano ad esser troppo alte, investimenti per la depurazione finalizzata al recupero e riuso della risorsa idrica per fini non potabili per aumentare la disponibilità di acqua a fini agricoli. La Cia Toscana vuole richiamare l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica sula gravità della situazione e i possibili enormi danni che non riguarderanno solo le aziende agricole; la mancanza di ortaggi e frutta di stagione, solo per fare un esempio, sono un danno sociale enorme che riguarderà tutta la società; per questo è urgente occuparsi di questo problema ed agire subito.