Assica, Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi, aderente a Confindustria, con l’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani (IVSI) e l’Istituto Salumi Italiani Tutelati (ISIT) ha organizzato presso il Senato della Repubblica, un Convegno per fare il punto sul settore dei salumi. “Oggi, ha affermato Lisa Ferrarini, Presidente di Assica, avremo di fronte interlocutori politici e tecnici sia del Governo Italiano sia dell’Europa, con i quali aprire un dibattito positivo e costruttivo sul nostro settore. Un settore che crea occupazione, fa investimenti, rimane sul territorio – a fatica – aumentandone la ricchezza. Uno sforzo da parte degli industriali che richiede anche un aiuto dal Governo. Non vogliamo soldi ma efficaci soluzioni per risolvere problemi di limitazioni all’export dei salumi, della carne suina e degli altri prodotti freschi che ci provocano danni, ogni anno, per 250 milioni di Euro”.
Meno barriere – “Abbattere rapidamente queste barriere è fondamentale perché il tempo non è una variabile indipendente. Mentre le nostre aziende attendono i necessari provvedimenti, infatti, i concorrenti europei rafforzano i loro legami con i partner extra UE e guadagnano posizioni che saranno difficilmente recuperabili in futuro” ha continuato la Ferrarini. Un esempio che può valere per tutti è quello degli Stati Uniti dove non è consentita l’esportazione dei prodotti a breve stagionatura come i salami, le coppe e le pancette ma solo l’invio dei prodotti cotti come la mortadella e il prosciutto cotto e i prosciutti crudi stagionati oltre 400 giorni, a partire dai Prosciutti Dop come il Prosciutto di Parma e il Prosciutto di San Daniele. La mancata vendita stimata è, solo per gli USA, di circa 2.000 tonnellate con un danno per le imprese di trasformazione che può essere quantificato in circa 18 milioni di euro ogni anno. A questo si aggiungono le limitazioni in importantissimi mercati come la Cina, l’Australia o la Corea del Sud. Molto spesso, infatti, i Governi di Paesi terzi utilizzano le misure veterinarie per introdurre barriere commerciali. In questo contesto abbiamo purtroppo in Italia alcune Regioni dove la suinicoltura è marginale, in cui il livello di sicurezza veterinaria non è all’altezza delle Regioni ad alta vocazione e dei nostri partner comunitari. Questo crea confusione in chi ci guarda da lontano e deve acquistare i nostri prodotti. “Abbiamo un mercato interno ormai saturo. È evidente quindi che le nostre aziende per crescere devono guardare all’estero. Negli ultimi anni è stato proprio l’export a segnare la differenza: nel 2011 , infatti, nonostante le barriere ancora esistenti abbiamo superato, per la prima volta nella storia, il miliardo di euro di esportazioni” ha concluso la Presidente.
ASSICA – Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi – ASSICA, Associazione Industriali delle Carni e dei salumi è l’organizzazione nazionale di categoria che, nell’ambito di Confindustria, rappresenta le imprese di macellazione e trasformazione delle carni suine. Nel quadro delle proprie finalità istituzionali, l’attività di ASSICA copre diversi ambiti, tra cui la definizione di una politica economica settoriale, l’informazione e il servizio di assistenza ai circa 180 associati in campo economico/commerciale, sanitario, tecnico normativo, legale e sindacale. Competenza, attitudine collaborativa e affidabilità professionale sono garantite da collaboratori specializzati e supportate dalla partecipazione a diverse organizzazioni associative, sia a livello nazionale che comunitario. Infatti, sin dalla sua costituzione, nel 1946, ASSICA si è sempre contraddistinta per il forte spirito associativo come testimonia la sua qualità di socio di Confindustria, a cui ha voluto aderire sin dalla nascita, di Federalimentare, Federazione italiana delle Industrie Alimentari, di cui è socio fondatore, del Clitravi, Federazione europea che raggruppa le Associazioni nazionali delle industrie di trasformazione della carne, che ha contribuito a fondare nel 1957.