“Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri un disegno di legge recante una delega al Governo in materia fiscale. Parallelamente la Camera dei Deputati sta procedendo nei lavori di conversione del decreto legge concernente semplificazioni in materia fiscale. Considerata la rilevanza dei due provvedimenti appare opportuno precisare gli effetti per il settore agricolo. Le misure in questione comportano indubbiamente un sacrificio per gli agricoltori, particolarmente in relazione all’Imu. Questo onere deve essere messo in relazione alla fase economica che stiamo attraversando e che ha costretto a forti sacrifici l’intera società italiana. Le disposizioni per la fiscalità agricola testimoniano però l’impegno del Governo diretto ad evitare che venga compromessa la redditività delle imprese, in una visione che tutela la specificità del settore. Le correzioni introdotte per l’Imu e le scelte adottate nel disegno di legge di delega fiscale assicurano un quadro complessivo che consentirà alle aziende agricole una proficua prosecuzione del proprio impegno produttivo”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania interviene in merito alle novità introdotte dal disegno di legge di delega fiscale, approvato ieri in Consiglio dei Ministri, e al decreto legge in materia di semplificazioni in materia fiscale, in conversione in Parlamento.
In Parlamento – “L’insieme delle misure concernenti la fiscalità agricola – ha concluso il Ministro Catania – dovranno ora completare l’esame parlamentare che auspico possa essere positivo”. Nel disegno di legge di delega fiscale è prevista una revisione del sistema catastale. Da tale revisione è escluso il catasto dei terreni agricoli. Per quanto concerne i fabbricati rurali, pur essendo in linea di principio inclusi nel perimetro della delega (che concerne il catasto fabbricati), non sono tuttavia previsti principi e criteri direttivi per l’esercizio della revisione. Ciò comporta che nella stesura attuale la delega non è applicabile ai fabbricati rurali. Sempre in merito alla tematica catastale, va poi segnalato che nella conversione del decreto legge sulla semplificazione fiscale è contenuta una disposizione che dà la possibilità al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministero dell’Economia e Finanze, di riclassificazione dei Comuni ai fini della catalogazione delle categorie di Comuni svantaggiati e montani ai fini Imu. La norma è diretta a riposizionare i Comuni stessi alla luce della effettiva redditività delle diverse zone agricole, in modo da realizzare una catalogazione Imu (relativa alle zone soggette ed a quelle esenti) più rispondente alla realtà economica delle imprese. Tale operazione costituisce il primo adempimento in direzione di una più ampia revisione del catasto terreni, in merito al quale il Governo valuterà le modalità, da porre in essere con successivo provvedimento, per la realizzazione di un catasto rispondente alla reale evoluzione economica della redditività dei terreni.
Imposte sui redditi e IMU – Per quanto concerne le imposte sui redditi le nuove misure delineate dal disegno di legge di delega fiscale per le imprese non si applicano al settore agricolo. Le imprese agricole, pertanto, continueranno a calcolare ed a corrispondere l’imposta secondo l’attuale sistema, basato sul reddito agrario derivante dal catasto. In merito all’Imu la conversione del decreto legge sulle semplificazioni fiscali arreca alcune importanti novità per fabbricati e terreni agricoli:
1. Vengono esentati dall’imposta i fabbricati rurali ad uso strumentale ubicati nei Comuni montani o parzialmente montani.
2. Viene introdotta una franchigia (fino a 6.000 euro di valore) ed una riduzione d’imposta (fino a 32.000 euro di valore).
3. Viene ridotto al 30% il pagamento dell’acconto Imu giugno 2012 per i fabbricati rurali. Questa riduzione è prevista a fini prudenziali, tenuto conto delle incertezze del gettito derivante dall’imposta, e consentirà di valutare opportunamente il gettito medesimo. Al riguardo la norma prevede espressamente che, in caso di gettito superiore alle previsioni, venga ridotta l’aliquota prima del saldo di dicembre. Il meccanismo introdotto evita pertanto la possibilità di un forte extra-gettito gravante sul settore, che era stato paventato dalle organizzazioni agricole.