Passa da 2 milioni a 3,6 milioni di euro l’ammontare complessivo delle risorse che la Regione mette a disposizione per i servizi di consulenza rivolti agli imprenditori agricoli, previsti dalla misura 114, azione 1, del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013. L’aumento è stato deciso dalla Giunta regionale del Veneto su proposta dell’assessore agricoltura, rispondendo così positivamente ad una richiesta delle organizzazioni più rappresentative del settore agricolo. “Le domande di contributo pervenute sono 2.691 – spiega l’assessore –, per un fabbisogno che supera di 1 milione e 600 mila euro l’iniziale stanziamento. Considerato che esiste una buona disponibilità residuale della misura, abbiamo deciso di incrementare le risorse in modo da soddisfare tutte le domande presentate che saranno ritenute ammissibili dopo l’istruttoria. Questo ulteriore importo a valere sul bando comporta una compartecipazione a carico della Regione di 268.800 euro”.
Nel dettaglio – “Tengo a precisare – aggiunge l’assessore – che non stiamo parlando di consulenze superflue, ma di un sostegno fondamentale e imprescindibile per la corretta applicazione delle normative dalle quali derivano tutti i pagamenti diretti del primo pilastro della politica agricola comune, PAC, e tutte le operazioni delle misure agroambientali dell’asse 2 del Programma di Sviluppo Rurale”. Inoltre, essendo emerso durante la recente fase istruttoria che i tecnici delle organizzazioni professionali e dei produttori ortofrutticoli che avevano aiutato i richiedenti nella presentazione della domanda, avevano indotto in errore più di qualche assistito, proponendo l’attivazione di una consulenza avanzata anche nei casi in cui l’agricoltore non aveva precedentemente usufruito dei servizi di consulenza base, obbligatoria come primo livello di accesso alla misura, la Regione ha posto rimedio anche a questo problema. “Tenuto conto della volontà espressa di finanziare tutte le domande ammissibili e quindi del fatto che la modifica della domanda non inciderebbe sulla graduatoria – ha concluso l’assessore –, con questo stesso provvedimento, valutata la particolarità della situazione e le giustificazioni addotte, come peraltro già accaduto in situazioni analoghe, abbiamo deciso di consentire ai richiedenti che si trovassero in tali condizioni, di procedere ad una richiesta di rettifica della domanda entro il prossimo 31 maggio, modificando il livello di servizio richiesto”. Adesso sta ad AVEPA precisare e dettagliare a livello operativo gli indirizzi procedurali contenuti nella deliberazione.