Sono stati inaugurati stamane nell’isola veneziana di Sant’Erasmo i campi sperimentali per la salvaguardia delle varietà locali del carciofo violetto veneto e dell’asparago ‘montina’. L’iniziativa è stata promossa dalla Regione del Veneto e dall’Azienda regionale Veneto Agricoltura nell’ambito del progetto “SIGMA2” per la gestione sostenibile dell’ambiente e la biodiversità, finanziato dal Programma per la cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013.
Biodiversità veneta – “Continua il nostro impegno per la conservazione della biodiversità – sostiene l’assessore all’agricoltura della Regione del Veneto – che riteniamo siano una straordinaria ricchezza dei nostri territori, non solo per il loro irrinunciabile valore storico, tradizionale e colturale, ma anche per l’interesse economico rappresentato da quei prodotti di nicchia che hanno un loro spazio nei mercati orticoli regionali e nazionali e soddisfano la domanda dei consumatori più attenti alla qualità, alla genuinità e all’originalità delle produzioni agricole”.
Progetto Sigma2 – Grazie al progetto SIGMA2, quindi sono state create due aree di tutela nell’isola di Sant’Erasmo e a Lio Piccolo, frazione lagunare del Comune di Cavallino-Treporti, zone storicamente vocate a coltivazioni specializzate e di qualità, terre da sempre considerate gli orti di Venezia. Durante l’inaugurazione sono state presentate le finalità delle azioni messe in atto con l’intervento pilota, orientate principalmente alla salvaguardia del patrimonio genetico locale di questi preziosi ortaggi, anche a fronte della sempre più concreta minaccia di un fungo patogeno che sta iniziando a colpire soprattutto le carciofaie più vecchie e che impone la sollecita adozione di adeguate tecniche per la costituzione di nuovi impianti per scongiurare la scomparsa di queste varietà orticole riconosciute come prodotti tradizionali della Regione del Veneto.