"L’accordo approvato dal Parlamento Europeo in merito a misure di liberalizzazione reciproche con il Marocco per i prodotti agricoli e della pesca è assai penalizzante per l’intero comparto agroalimentare italiano, in quanto non tiene conto, tra l’altro, dei diversi standard produttivi in termini di qualità, rispetto dell’ambiente nonché dei costi di produzione e di manodopera assai diversi nei due contesti."
Ad affermarlo in Aula a Palazzo Madama è la senatrice PD Maria Antezza, membro della commissione Agricoltura e prima firmataria della mozione.
Preoccupazione – "Si ritiene, a tal proposito, necessario – sostiene Antezza – un monitoraggio continuo, (anche attraverso accordi istituzionali e meccanismi specifici, per lo scambio di dati e di informazioni) sulle produzioni e sugli scambi commerciali al fine di evitare perturbazioni dei mercati ed un rafforzamento del sistema di controllo doganale al fine di evitare elusioni delle disposizioni previste". "Il Partito Democratico – continua Antezza – ha per questo motivo depositato una mozione, sulla quale il Governo ha espresso parere favorevole, che chiede all’esecutivo un impegno ad intraprendere, nelle opportune sedi europee ed internazionali, tutte le iniziative volte a monitorare gli sviluppi dell’accordo, a valutarne gli impatti sociali ed economici, a determinare le conseguenze negative, ad adottare, in sede di riforma della PAC, tutte le opportune misure di compensazione e garanzia su eventuali danni recati alle produzioni mediterranee, a garantire un mercato più trasparente, ad assicurare che alla crescita economica e dello sviluppo competitivo dell’agricoltura mediterranea siano date adeguate risposte da parte delle istituzioni europee. Infine ad adoperarsi, in sede nazionale, al fine di salvaguardare, tutelare e promuovere il sistema ortofrutticolo nazionale e, più in generale, il Made in Italy agroalimentare".