Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, interviene in risposta alle sollecitazioni giunte dalle Associazioni cooperative ed armatoriali, con una ferma presa di posizione volta a ribadire che, in linea con gli obiettivi di una pesca sostenibile e con i principi di trasparenza e legalità, è necessario il rispetto degli obblighi comunitari. Sia per quanto riguarda la complessa e delicata materia dei controlli, che per quel che attiene, più specificamente, all’utilizzo delle ferrettare non sono possibili deroghe che siano in contrasto con i regolamenti comunitari.
Normative – In materia di controlli, è bene precisare che i regolamenti europei 1224/09 e 404/11 vincolano alla piena applicazione degli adempimenti introdotti a carico degli operatori. Il Governo è consapevole della necessità di mitigare l’impatto di una riforma gravosa, eppure necessaria per centrare gli obiettivi di sostenibilità ambientale delle attività di pesca. Per questo, l’Italia, per quanto di competenza nazionale, sta lavorando di buona lena in collaborazione con le Organizzazioni di rappresentanza per perfezionare tutti i possibili provvedimenti di deroga consentiti da Bruxelles. Vale la pena ricordare, a questo riguardo, che sono state già concesse le deroghe per la compilazione del documento di trasporto e per l’etichettatura in caso di vendita diretta di piccoli quantitativi (50€ a persona al giorno), così come per l’esenzione dagli obblighi sulle trasmissioni elettroniche e l’installazione delle blue box per le imbarcazioni di lunghezza fuori tutta tra i 12 e i 15 metri. Il lavoro avviato con le parti sociali ed economiche nell’ambito del tavolo permanente istituito presso il Ministero consentirà di continuare ad approfondire e monitorare gli aspetti più critici. Solo l’applicazione delle norme consentirà di evidenziare tutte quelle difficoltà applicative su cui dovesse rendersi necessario negoziare le possibili correzioni di tiro da parte di Bruxelles.
Rispetto delle regole – Per l’utilizzo delle ferrettare, va richiamato il pieno rispetto del divieto di cattura delle specie indicate nell’allegato VIII del Reg. CE 894/97. È chiaro che non vi può essere alcuna tolleranza perché va scongiurata la minaccia pendente di una procedura di infrazione da parte comunitaria per mancati controlli, con sanzioni che potrebbero superare i 100 milioni di euro. Di fronte allo stato di grave difficoltà attraversato dalla filiera ittica, il Ministro Catania, di concerto con gli altri Ministri interessati, sta lavorando per trovare soluzioni che consentano anche per quest’anno l’attuazione della misura di arresto temporaneo, che non solo ha un valore economico ma anche ambientale. A tal fine, sono in fase avanzata i proficui contatti avviati con il ministero del Lavoro, per garantire l’accesso degli equipaggi da pesca agli ammortizzatori sociali della Cassa integrazione in deroga.