Nuove generazioni cruciali per il futuro dell’agricoltura italiana

“I giovani che sono riuniti qui oggi rappresentano un modello importante per il comparto ma anche il futuro stesso del nostro Paese. Ecco perché meritano delle risposte concrete, soprattutto in questo momento di crisi in cui le imprese sono obbligate ad affrontare sfide molto dure, facendo i conti con mutamenti repentini e con la necessità di ridisegnare tempestivamente le proprie strategie”. Così il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, ha iniziato il suo intervento all’Assemblea nazionale di Giovani impresa di Coldiretti che ha avuto luogo la a Roma.

Pac – “Non c’è dubbio che alla luce di ciò, il primo appuntamento per l’agricoltura italiana è dato dalla riforma della Politica agricola comune. Stiamo lavorando affinché possa garantire in primo luogo due elementi essenziali per il futuro del settore: regole che riescano a tutelare il lavoro degli agricoltori italiani e sostegni necessari per dare agli agricoltori la possibilità di competere a parità di condizioni sul mercato internazionale”. “All’interno del negoziato che stiamo affrontando in sede comunitaria – ha spiegato il Ministro – rientrano anche i giovani. Sappiamo infatti che nel secondo Pilastro del modello di Pac proposto dalla Commissione europea ci sono già delle misure per i giovani, ma queste risultano ancora insufficienti e devono essere rafforzate. Allo stesso tempo dobbiamo intervenire anche sul Primo pilastro, ovvero sugli aiuti diretti. La proposta della Commissione prevede già una maggiorazione del 25% in favore delle aziende guidate dai giovani agricoltori, ma stiamo lavorando affinché – nonostante la contrapposizione di alcuni Paesi – questa dotazione finanziaria possa andare anche oltre il tetto previsto”. “Ovviamente la partita sulla nuova Pac è senza dubbio fondamentale, ma allo stesso tempo non possiamo – ha proseguito il Ministro – trascurare gli interventi a livello nazionale. In questi mesi abbiamo lavorato su alcune delle questioni più centrali per il comparto. Intendo ricordare, in particolare, l’articolo 62 che entrerà in vigore il prossimo autunno. Un intervento di enorme importanza e novità in quanto ripristina un corretto equilibrio all’interno dei rapporti della filiera per tutelare i soggetti più deboli, proteggendo il lavoro dei nostri agricoltori, ai quali rimane una quota di valore troppo bassa”.

Reddito – “Ma se vogliamo – ha concluso il ministro Catania – che il reddito degli agricoltori sia davvero tutelato, è di cruciale importanza che la filiera possa rinnovarsi e presentarsi sul mercato in maniera integrata. Si tratta di una sfida centrale, la principale, per tutto il settore perché l’assetto attuale è purtroppo legato a modelli vecchi, che si fermano addirittura agli anni ’50. Le imprese agricole devono imparare a presentarsi sul mercato. Non possiamo più permettere che gli agricoltori perdano ancora valore a causa di un assetto obsoleto e mal funzionante, vincolato a troppe intermediazioni. I vostri padri e i vostri nonni sono stati bravissimi a produrre, ma non altrettanto a vendere. Se voi riuscirete a completare il binomio produzione-vendita, vinceremo su tutti i fronti. All’interno delle aziende il passaggio di mano da una generazione all’altra è uno dei momenti più cruciali per la vita delle imprese. È in quel passaggio che si imposta di nuovo il lavoro, che si introducono innovazioni di processo e di prodotto, che si rimodula la strategia che dovrà tenere l’azienda sul mercato. Ecco perché voi siete il presente e il futuro dell’agricoltura italiana”.

 

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