È un quadro ancora complesso quello che caratterizza l’agricoltura italiana nel primo trimestre 2012, seppure con qualche accenno di miglioramento rispetto ai tre mesi precedenti. Lo rileva l’Ismea nella consueta indagine trimestrale sulla congiuntura agricola condotta a marzo presso un panel di 800 aziende del settore primario. L’indicatore, che sintetizza la percezione degli operatori sulla condizione attuale e sugli sviluppi di breve termine, migliora su base trimestrale mantenendo però un valore negativo, pari a -0,32, in un campo di variazione che va da -1 a +1.
Criticità – Segnalazioni di maggiore criticità provengono dai settori delle coltivazioni erbacee, dalla zootecnia da latte, dall’olio di oliva e dalle legnose. Migliori invece le condizioni di operatività presso gli allevamenti da carne e nel settore vitivinicolo. Il clima di fiducia sembra comunque aver beneficato di una migliore percezione sull’andamento economico generale e dei settori di appartenenza, grazie anche all’allentamento delle pressioni sul debito sovrano nel primo scorcio dell’anno avvertite dal mondo agricolo. In base ai giudizi raccolti da Ismea presso gli operatori, i livelli produttivi sono risultati in linea con quelli dello scorso anno. Solo nei settori delle erbacee e delle legnose alcune aziende hanno dichiarato scostamenti negativi, imputabili essenzialmente al clima rigido di febbraio seguito da un periodo di siccità. Resta, invece, un fronte particolarmente caldo quello dei costi, con la maggior parte degli operatori che ha espresso preoccupazione per gli ulteriori aumenti dei prodotti energetici, ma anche dei concimi e dei mangimi.
Mercato – L’andamento di mercato non presenta evidenti spunti migliorativi rispetto al trimestre precedente, con un 68% di aziende che ha indicato una stazionarietà delle vendite sul mercato interno, un altro 19% che si è espresso in maniera negativa e un 11% che non ha saputo invece fornire risposta. Solo un 3% ha dichiarato un incremento dei volumi commercializzati. Anche in termini di fatturato, ad eccezione delle imprese vitivinicole, è emersa una generale insoddisfazione a causa dei cedimenti dei prezzi che nel trimestre hanno interessato la maggior parte dei prodotti considerati. I dati rilevati – conclude l’indagine – confermano in agricoltura una sostanziale tenuta dei livelli occupazionali nel primo trimestre 2012. Al riguardo, il 97% degli operatori non ha indicato variazioni rispetto ai precedenti tre mesi.