Se si pensa al vulcano la mente va subito alla lava, alla potenza, al fascino del pericolo. Il vulcano, però, è anche un gigante “buono”, capace di dare origine a prodotti di qualità, simbolo dell’Italia.
Fra questi ci sono anzitutto i vini e, in particolare, i bianchi, che l’8 giugno al Borgo Rocca Sveva saranno protagonisti di Vulcania, Forum Internazionale dei Vini Vulcanici. E quest’estate, quando le temperature si faranno torride, anzi, “laviche”, il miglior modo per combattere la calura sarà un bel calice di vino bianco da terre nere.
Trend – A lanciare la moda è il Soave, uno dei vini italiani più noti, territorio che ha dato origine alla “mamma “ di tutti i vulcani: il monte Calvarino, vulcano estintosi 5 milioni di anni fa. Proprio il Consorzio Tutela Soave organizzerà Vulcania offendo, in una sola giornata, un vero e proprio giro del mondo dove il fil rouge sarà la lava… Dall’Etna al Vesuvio, dal Soave al Lessini Durello e ai Colli Euganei, fino a Madeira, e poi oltre, fino a Giappone, Oregon e Hawai,si potranno assaggiare vini di tutto il mondo, prodotti sui vulcani.
Ma c’è di più – A Vulcania si potrà conoscere meglio se stessi, capendo quali collegamenti la nostra mente è in grado di sviluppare tra i termini vino e vulcano e quali immagini si generano nel nostro cervello quando si pensa alla lava. Reazioni, queste, che cambiano a seconda della cultura e della storia di un popolo. A Vulcania, quindi, il vulcano assumerà un volto nuovo, capace di unire anche popoli e tradizioni diverse tanto che, durante l’ultima edizione di Vinitaly, è stata ufficializzata la nascita dell’ Associazione Internazionale delle doc Vulcaniche, la cui mission è quella di promuovere i vini di origine vulcanica nel mondo.