Acqua, frutta e verdura. E’ stato un vero e proprio boom in questi giorni di caldo torrido provocato dall’arrivo di “Scipione”. Da domani la colonnina di mercurio farà un passo indietro, grazie all’arrivo del più mite anticiclone delle Azzorre. Ma il caldo “africano”, l’afa e le temperature fisse sui 35°-40° nell’ultima settimana hanno da un lato anticipato il consueto rialzo estivo dei consumi di frutta e verdura fresca e dall’altro hanno amplificato il ricorso all’acqua. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori.
Consumi +5% Durante la stagione estiva, infatti, gli italiani riscoprono il piacere di frutta e verdura, tanto che tra luglio e agosto, spiega la Cia, meloni, angurie, pesche, albicocche nonché lattuga, insalata riccia, trocadero, rucola e pomodori rappresentano ben il 65 per cento della spesa ortofrutticola degli italiani. Ma “Scipione” quest’anno ha anticipato la corsa agli acquisti dal fruttivendolo, portando a un aumento medio della domanda del 5 per cento, con picchi del 20 per cento nelle località di mare, nei grandi centri turistici e nelle città d’arte, come Roma, Firenze, Milano e Napoli. D’altra parte, frutta e verdura non solo dissetano e rinfrescano, contenendo una notevole quantità d’acqua, ma reintegrano i sali minerali persi con l’eccessiva sudorazione e riforniscono di vitamine e di sostanze antiossidanti, nutrendo l’organismo e proteggendolo allo stesso tempo dai danni correlati all’esposizione al sole. Ma il gran caldo, ovviamente, ha anche contribuito a far salire l’utilizzo di acqua potabile nei grandi centri urbani. Nella settimana che si sta concludendo si sono consumati in media tra i 20 mila e i 35 mila metri cubi in più al giorno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Solo a Milano, i consumi d’acqua sono passati da 750 mila a 780 mila metri cubi giornalieri, con un aumento netto del 4 per cento.