L’aumento dell’iva che potrebbe scattare ad ottobre, passando dall’attuale 21% al 23% graverebbe sugli italiani per oltre un miliardo sulle spese alimentari. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente lo ”sforzo” per evitare l’aumento dell’Iva annunciato dal ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera all’assemblea di Confcommercio.
Beni di prima necessità a rischio – L’aumento dell’Iva, sottolinea la Coldiretti, colpirebbe alcuni prodotti di largo consumo come l’acqua minerale, la birra e il vino ma anche specialità come i tartufi mentre se l’intervento interessasse anche quello dal 10 al 12 per cento potrebbero essere colpiti dalla carne al pesce, dallo yogurt alle uova ma anche il riso, il miele e lo zucchero. Già nel 2011 le tavole degli italiani – conclude la Coldiretti – si erano impoverite in quantità con meno carne bovina (-0,1 per cento), carne di maiale e salumi (-0,8 per cento), ortofrutta (-1 per cento) e addirittura latte fresco (-2,2 per cento).