Si terrà lunedì prossimo 09 Luglio la seconda “Giornata Dimostrativa” organizzata dal Condifesa Treviso (Co.Di.TV) con l’obiettivo di presentare ai viticoltori, operanti in provincia, le nuovissime opportunità nel mercato delle macchine irroratrici a recupero conosciute anche come “irroratrici a tunnel”.
La giornata, che si aprirà alle 09.00 presso l’Azienda Agricola Ca’ de Pizzol a Ponte di Piave (TV), porterà direttamente tra i vigneti cinque aziende produttrici: Agricolmeccanica, Bertoni, Europiave, Ideal e Locmann. Questa iniziativa, che fu realizzata per la prima volta nel 2009, si è rivelata di notevole importanza nella diffusione tra le aziende vitivinicole trevigiane di queste macchine per la distribuzione dei fitofarmaci; macchine che rispetto ai tradizionali ‘atomizzatori’ hanno il vantaggio di recuperare il prodotto distrubuito sul fogliame evitandone la dispersione nell’ambiente e nel suolo. Sono quindi evidenti i vantaggi sia in termini ambientali sia in termini economici.
Innovazione – Da una ricognizione effettuata con l’aiuto delle ditte fornitrici, nel 2012 risultano operanti nel territorio provinciale circa 100 esemplari di irroratrici a tunnel, quasi tutti bifila. Nel 2009 questi esemplari non arrivavano nemmeno alla decina. La prima edizione si è rivelata quindi come un momento fondamentale per la diffusione di queste nuove tecnologie ed ha segnato un passaggio importante nella consapevolezza da parte degli agricoltori delle opportunità nella riduzione dell’impatto ambientale nelle pratiche agricole, con enormi benefici per la salute degli agricoltori in primis e per il reddito delle imprese. “Diamo un dato che è significativo: – interviene il Presidente del Condifesa Treviso, Valerio Nadal – grazie alle irroratrici a tunnel arriviamo a quasi – 50% del prodotto distrubuito. Il dato scaturisce da una media dei prodotti irrorati nell’apparato fogliare della vite. Significa che per alcuni prodotti, come per il Mancozeb arriviamo ad un risparmio in termini economici di circa il 70% rispetto ai sistemi tradizionali di distribuzione, mentre per farmaci antibortitci si arriva ad una riduzione del 30%. Facendo una rapida stima sulla media dei trattamenti effettuati, un’azienda può arrivare a ridurre la spesa per l’acquisto degli agrofarmaci da circa 715 euro a circa 422 euro. Realizzando inoltre risultati migliori in termini di difesa fitosanitaria della pianta perché l’agrofarmaco interessa solo la vegetazione e non il suolo e l’aria”.