Sostenere concretamente il rilancio dell’economia locale emiliana per risanare il comparto agricolo drammaticamente colpito dal sisma di maggio, con uno sguardo alle importanti ripercussioni su tutto il territorio nazionale. È quanto si sono ripromesse di fare Agrofarma e Assofertilizzanti, Associazioni di Federchimica che rappresentano le imprese rispettivamente produttrici di agrofarmaci e di fertilizzanti, con l’importante contributo devoluto per la costruzione dell’impianto irriguo provvisorio di Mondine, a Moglia (MN). L’impianto, gestito dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, sostituirà temporaneamente quello storico di Mondine, con la capacità di erogare 5mila litri d’acqua al secondo e di scongiurare, in tal modo, il rischio siccità per 26mila ettari irrigui nell’area modenese. Il nastro che lo ha inaugurato è stato tagliato il 9 luglio dal sottosegretario all’agricoltura del governo Franco Braga, alla presenza dei Presidenti di Agrofarma, Assofertilizzanti, del Consorzio di Bonifica e delle altre autorità regionali competenti.
Segnale – “Con la realizzazione dell’impianto provvisorio abbiamo voluto dare un forte segnale che incoraggi la ripresa di tutta la filiera agroalimentare italiana, di cui i produttori di agrofarmaci sono parte” ha dichiarato il Presidente di Agrofarma, Andrea Barella. “Il valore dell’agricoltura emiliana è rappresentativo di quello dell’intera filiera nazionale; anche noi, come rappresentanti delle imprese produttrici di fertilizzanti, sentiamo quindi il dovere di stimolare la rinascita economica della regione, in particolare dopo il drammatico sciame sismico di maggio” ha aggiunto Francesco Caterini, Presidente di Assofertilizzanti. “La messa in funzione di un impianto provvisorio è stata essenziale per una zona come la nostra, così fortemente urbanizzata e caratterizzata da un’economia avanzata. Il contributo di Agrofarma e di Assofertilizzanti si è rivelato indispensabile per il risanamento di un territorio fortemente votato alla frutticoltura, alla risicoltura oltre che alla produzione di alcune perle del Made in Italy come il Parmigiano Reggiano” ha concluso Marino Zani, Presidente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale. Fabbricati rurali, stalle, fienili, macchinari distrutti, animali in pericolo per un valore totale stimato di 500 milioni di euro di danni; sono queste le cifre del terremoto emiliano, che però non ha frenato la voglia dell’intera filiera agroalimentare di valorizzare e ridare luce a quanto di unico e speciale il Made in Italy è capace di produrre, passando da un territorio la cui ripresa risulta indispensabile anche per il benessere economico di chi del sisma non ha subito i danni diretti.