Gli incendi si combattono prima di tutto con la prevenzione. Non è affatto un luogo comune, ma un approccio concreto, una strategia di difesa che in Italia ha permesso di “salvare” in quasi dieci anni oltre 500 mila ettari di boschi, evitando danni economici per più di 100 miliardi di euro. Purtroppo, però, non è possibile abbassare la guardia: complici le temperature roventi e la siccità, l’estate si è aperta con un “boom” dei roghi, che nel primo semestre dell’anno sono aumentati del 76 per cento rispetto al 2011, passando da 1.410 a 2.479. Per questo diventa indispensabile accrescere la sensibilità e l’impegno di tutti nella salvaguardia del patrimonio boschivo nazionale, partendo dall’assunto che “prevenire è meglio che spegnere”.
Campagna 2012 – Ed è in questo spirito che s’inserisce la campagna nazionale 2012 “Preveniamo gli incendi”, promossa da VAS-Verdi Ambiente e Società e Cia-Confederazione italiana agricoltori, con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e del ministero delle Politiche agricole, in collaborazione con il Corpo forestale dello Stato, Federconsumatori, Federparchi e Associazione campeggiatori turisti Act Italia. L’obiettivo della campagna, giunta alla sua 22° edizione quest’anno, è doppio: da un lato incrementare le iniziative di sensibilizzazione ed educazione al rispetto e alla tutela dell’ambiente; dall’altro accendere un faro sul ruolo degli agricoltori come “guardiani” del territorio per prevenire fuoco e disastri.
Boschi – Il patrimonio boschivo italiano -spiegano VAS e Cia- raggiunge oltre 10 milioni e 400 mila ettari di superficie, con 12 miliardi di alberi che ricoprono un terzo dell’intero territorio nazionale. Si tratta di un immenso “serbatoio” di ossigeno e di biodiversità che va difeso a tutti i costi, soprattutto dai roghi, che hanno un impatto devastante sull’ecosistema. Basti sapere che ogni anno in media gli incendi immettono nell’atmosfera una quantità di CO2 compresa tra 3 e 4 milioni di tonnellate e che, soltanto nell’ultimo triennio, il numero di incendi è cresciuto del 157 per cento (+194 per cento se si considera esclusivamente la superficie boscata), spingendo ancora più in alto il livello di emissioni. In questo senso -continuano VAS e Cia- la nostra campagna di comunicazione può contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di tutelare dal fuoco i nostri “polmoni verdi”. In più, anche per tutta quest’estate abbiamo riattivato il numero verde 800-866158, un sistema di allerta rapido attivo 24 ore su 24 che raccoglierà le segnalazioni di cittadini e turisti sulle realtà di degrado e abbandono delle aree verdi e sulle aree a rischio di incendi e di danno ambientale. Mentre per le segnalazioni di incendi boschivi in atto ricordiamo l’1515, il numero di emergenza del Corpo forestale dello Stato.
Prevenzione – E in questa battaglia per la prevenzione e la riduzione del rischio incendi, proprio gli agricoltori hanno deciso di rendersi parte attiva, candidandosi a “sentinelle” del territorio. Grazie alla loro attività, infatti, i produttori agricoli possono giocare un ruolo da protagonisti nel contrastare la “piaga” dei roghi, incentivando la loro capacità di presidiare i boschi con azioni costanti di pattugliamento, di gestione e di pronto intervento in caso di eventi dannosi per il patrimonio naturale. Uno strumento in più a supporto del lavoro del Corpo forestale dello Stato e dei Vigili del fuoco, soprattutto nei mesi estivi quando l’assenza di piogge e il caldo torrido favoriscono lo scoppio e l’espansione delle fiamme per chilometri e chilometri di vegetazione. Incendi, tra l’altro, causati spesso da veri e propri “piromani killer”, o comunque riconducibili a origini dolose legate alla speculazione edilizia oppure all’incuria e alla disattenzione dell’uomo.
Vademecum – Anche per questo motivo -annunciano VAS e Cia- abbiamo stilato una sorta di “vademecum” fatto di semplici regole di prevenzione degli incendi e di buona educazione civica: non accendere fuochi fuori dalle aree attrezzate e non abbandonarlo mai prima di accertarsi che sia completamente spento; non gettare mozziconi di sigarette o fiammiferi ancora accesi; non bruciare, senza le dovute misure di sicurezza, le stoppie, la paglia e altri residui agricoli; prima di parcheggiare l’auto controllare che la marmitta non sia a contatto con l’erba secca; non abbandonare i rifiuti nei boschi o in aree non autorizzate; in caso di incendio non sostare lungo le strade per fermarsi a guardare o in luoghi verso i quali soffia il vento per mantenere una via di fuga.