La riduzione degli ordinativi, ancora determinata da una contrazione delle commesse nazionali, peggiora il sentiment dell’industria alimentare italiana nel secondo trimestre 2012. Lo rileva l’Ismea segnalando, nella sua consueta analisi trimestrale, un’erosione di quasi 5 punti dell’indicatore di fiducia sul precedente trimestre e di ben 14 punti rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il calo degli ordinativi – spiega l’Istituto – ha influito negativamente sulle attese di produzione. Da segnalare, invece, il contributo ancora positivo delle commesse estere. Mentre migliora l’evoluzione degli stock, in graduale alleggerimento, anche se il fenomeno appare solo il riflesso di politiche di contenimento produttivo adottate dalle imprese allo scopo di fronteggiare la crisi. Il mercato, insomma resta fortemente depresso. A livello territoriale, la fiducia è apparsa in peggioramento, in questo secondo trimestre, nelle regioni di Nord-Ovest e del Centro Italia, mentre migliora nel Nord-Est e nel Mezzogiorno. A livello settoriale le condizioni di operatività delle imprese, misurate dall’indicatore sintetico di fiducia dell’Ismea, appaiono in generale deterioramento. Si rileva un’evoluzione positiva solo par le lavorazioni di riso e pesce, con sviluppi favorevoli anche per gli elaborati a base di carni.