Battuta d’arresto a luglio per i prezzi agricoli, in calo dell’1,7% su base mensile. La dinamica congiunturale, che ha trascinato l’indice Ismea a 127,1 (base 2000=100), da 129,4 di giugno, riflette una riduzione del 3,5% dei prezzi dei prodotti vegetali, compensata – anche se solo parzialmente – da un aumento dello 0,5% delle produzioni zootecniche. A incidere negativamente sul comparto delle coltivazioni – spiega l’Ismea – è stato il fisiologico assestamento al ribasso dei prezzi della frutta fresca, che in un mese hanno ceduto il 24,5% rispetto ai valori di esordio di giugno (il riferimento in particolare è a pesche, nettarine e albicocche). In frenata anche gli ortaggi (-1,6%), mentre recuperano il 9,5% i cereali, trainati dai forti rincari del granoturco (+18,1%). Sale la temperatura dei prezzi anche per i semi oleosi (la soia in particolare ha spuntato un più 7,3%). In recupero gli oli di oliva (+2,5% su giugno), mentre restano grosso modo invariati i prezzi alla produzione dei vini (-0,1%). Tra i prodotti zootecnici, non si registrano in generale movimenti particolari per i lattiero-caseari, mentre spuntano oltre l’8% i suini e l’1% gli avicoli (il bestiame bovino al contrario ha perso lo -0,9%).
+ 2,2% nel 2012 – Su base annua, luglio (per la prima volta da sei mesi) ribalta in positivo la dinamica tendenziale, indicando un più 2,2%, contro il meno 0,6% di giugno. Rispetto al luglio 2011 rincarano in media del 4,1% i prezzi delle coltivazioni, trainati soprattutto da frutta, soia, ortaggi e vini. Ferme le produzioni zootecniche (+0,1%), con i rincari di bestiame vivo e uova (+9,3%) annullati di fatto dai ribassi dei lattiero-caseari (-9,7%).