“Il nostro impegno per la difesa e valorizzazione del suolo non nasce certo oggi. Fin dagli anni Ottanta ci battiamo per una politica del territorio, dove l’agricoltura abbia un ruolo protagonista, di presidio, di tutela. Per questo motivo abbiamo apprezzato il ddl proposto dal ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania. Siamo pronti a dare tutta la nostra collaborazione per una strategia capace di bloccare la cementificazione selvaggia, le speculazioni sulla terra tolta agli agricoltori, l’incuria e l’abbandono. E per rafforzare questa nostra azione, fin dalle prossime settimane daremo vita a una serie di iniziative e manifestazioni in tutte le regioni per sensibilizzare società civile, istituzioni, forze politiche, sociali ed economiche sul tema prioritario del suolo e della sua effettiva salvaguardia. Sarà un vero cavallo di battaglia che, insieme alla difesa e valorizzazione della produzione agricola e del reddito degli agricoltori, caratterizzerà la nostra azione sindacale. Non lasceremo nulla d’intentato. Vogliamo dare vita ad atti concreti in grado di aprire una pagina nuova per un territorio che conservi le sue peculiarità, per un ambiente rurale realmente sostenibile”. Lo ha sostenuto il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi.
Ristrutturazione territorio – “Da anni -ha aggiunto Politi- sosteniamo che serve una nuova legge per la ristrutturazione del territorio. C’è l’esigenza di più agricoltura e di accrescere la sua funzione. D’altra parte, proprio il settore primario a causa dell’incuria e della cementificazione ha subito pesanti contraccolpi. Il territorio è, quindi, da preservare e da consegnare alle generazioni future senza comprometterlo. Le azioni che andremo a sviluppare sono orientate in questo senso. Vogliamo lasciare un segno tangibile per salvare la terra coltivabile, il paesaggio naturale. Basta con le devastazioni, con la distruzione di un bene che è un patrimonio inestimabile che intendiamo difendere con ogni mezzo”.
Impegno – “Il nostro impegno per il territorio -ha rimarcato il presidente della Cia- parte da lontano. Ricordo i due significativi convegni che abbiamo svolto negli anni Ottanta a Spoleto e la proposta di iniziativa popolare presentata alla Camera dei Deputati nel giugno del 1994 con la raccolta di oltre 65 mila firme. Una proposta che, nonostante siano passati 18 anni, appare ancora estremamente attuale, soprattutto davanti ai recenti disastri provocati dal maltempo a causa della mancata manutenzione del suolo, del degrado, della cementificazione selvaggia e abusiva, dell’incuria ambientale, dell’abbandono delle zone collinari e montane, dove è venuto meno il fondamentale presidio dell’agricoltore. In poco meno di dieci anni proprio l’agricoltura ha perso una superficie di terra coltivabile di oltre 19 mila kmq, un territorio pari a quanto l’intero Veneto. Aggiungiamo, poi, la ‘Carta di Matera’ firmata dall’Anci e da migliaia di comuni. Un documento che punta a creare un futuro con più agricoltura e una politica territoriale veramente valida”.
Cambiamento – “Serve un cambiamento radicale nella politica territoriale, anche perché in questi anni poco è cambiato in fatto di tutela e salvaguardia. Non sono state prese misure efficaci. Quanto di drammatico avvenuto in decenni di totale incuria e di devastazione del territorio non consente ulteriori indugi. Occorre porre immediato riparo e lavorare in tempi rapidi per costruire un sistema ambientale realmente sostenibile, valorizzando l’agricoltura quale volàno di riequilibrio territoriale, produttivo e sociale. Le nostre iniziative -ha concluso Politi- si muoveranno in questo senso e intendono essere un tassello forte di una nuova strategia per il territorio”.