Il vino biologico può finalmente essere prodotto in tutta Italia. E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 177 del 31 luglio 2012, il DM n. 15992 del 12 luglio 2012 concernente le “Disposizioni per l’attuazione del Regolamento di Esecuzione (UE) n. 203/2012 della Commissione che modifica il regolamento (CE) n. 889/2008 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio in ordine alle modalità di applicazione relative al vino biologico”.
La novità – spiega la Coldiretti in una nota – più importante è che il decreto, in attuazione della normativa europea, stabilisce i limiti di solforosa e indica gli additivi e le sostanze che possono essere impiegate nella vinificazione biologica, restringendo ovviamente il ventaglio di opportunità al fine di rendere il prodotto il più “naturale” possibile. Per i vini bianchi e rosati i limiti di solforosa sono i seguenti: 150 mg/litro a fronte dei 200 mg/litro per i vini convenzionali. Per i vini rossi, 100 mg/litro a fronte di 150 mg/litro nei vini convenzionali. Questo tenore si applica se il tenore di zuccheri residui è inferiore a 2 grammi litro. Se, invece, il tenore di zuccheri è superiore 2 grammi litro, la riduzione è di 30 mg rispetto al convenzionale. Tale condizione si applica anche per gli spumanti. Il decreto entrato, dunque, in vigore è pienamente operativo. Da questo momento, quindi, la filiera enologica si arricchisce di un prodotto che finora era stato incompleto in quanto si poteva produrre solo vino da uve biologiche perché non esistevano le norme comunitarie di disciplina della trasformazione delle uve e dei processi enologici.
Uso solforosa – Coldiretti, pur apprezzando il fatto che finalmente si può produrre vino biologico, ha sempre espresso la sua contrarietà a che si consenta comunque l’uso della solforosa in quanto l’Ue avrebbe dovuto porsi come obiettivo, di produrre, nell’arco di qualche anno, vini biologici senza l’impiego di tale sostanza, per garantire una netta differenziazione rispetto ai vini convenzionali. Purtroppo, le pressioni dei paesi nord europei hanno fatto sì che si giungesse a una soluzione di compromesso che comunque secondo, Coldiretti non soddisfa in pieno le aspettative dei consumatori, né quelle dei produttori italiani che grazie alla vocazionalità del territorio e al ricorso a tecniche di vinificazione altamente qualificate sono in grado, già ora, di produrre vini biologici e biodinamici senza l’ausilio della solforosa. Al momento comunque, qualche problema burocratico permane ancora per la certificazione e gli organismi di controllo sono in agitazione in quanto il Ministero delle politiche agricole non ha ancora concesso la possibilità di certificare i vini biologici. Ciò ha sollevato delle polemiche in quanto il decreto di fatto autorizza subito la produzione, ma contemporaneamente non è ancora partito il sistema di certificazione. Il problema dovrebbe comunque risolversi a breve.