Cala la produzione dell’industria alimentare italiana, in presenza di una domanda interna in evidente difficoltà e di un export che, almeno verso i Paesi comunitari, non garantisce gli stessi ritmi di crescita dello scorso biennio. È il bilancio sul primo semestre 2012 che Ismea traccia nel suo rapporto “Tendenze” relativo ai diversi settori dell’agroalimentare italiano.
Dettaglio – In particolare, spiega l’Istituto, il deterioramento del potere d’acquisto delle famiglie si sta riflettendo anche sui consumi alimentari, un tempo ritenuti incomprimibili. Secondo le rilevazioni Ismea/GFK-Eurisko , il calo dei volumi è risultato su base annua dello 0,7% nei primi sei mesi del 2012.
Tra i principali comparti, arretrano latte e derivati (-2,6% i volumi di acquisto), ortofrutticoli (-1,2%), prodotti ittici (-2,2%) e vini e spumanti (-1,8%). Tengono i derivati dei cereali e le carni, mentre crescono lievemente le bevande (+0,4%).
Export – Di fronte alla contrazione della domanda interna, l’unico motore resta l’export sostenuto soprattutto dalla domanda extra Ue che, tuttavia, incide per meno di un terzo sul totale delle spedizioni oltre frontiera. Rispetto al 2011, l’export agroalimentare mostra comunque un minore dinamismo, complice il rallentamento della crescita economica e del commercio mondiale. I dati Istat relativi ai primi cinque mesi del 2012 indicano un incremento in valore del 4,2% su base annua, con la prospettiva, secondo le stime Ismea, di un’ulteriore decelerazione della crescita delle esportazioni nei primi nove mesi del 2012 (+3,9%).
Positivo Made in Italy – Tra i prodotti più rappresentativi del Made in Italy, avanzano nei primi quattro mesi dell’anno – periodo per il quale è disponibile il dettaglio delle dinamiche settoriali – le esportazioni in valore di vini e spumanti (+6,2% su base annua), preparazioni di ortaggi, legumi e frutta (+9,1%), pasta (+7,6%), formaggi e latticini (+3,9%), prodotti della panetteria, biscotteria e pasticceria ( +11,9%), prodotti dolciari a base di cacao (+15,7%) e salumi (+7,1%). Al contrario si evidenzia un andamento negativo per la frutta fresca a secca (-7,4%), per gli ortaggi freschi ( -4,8%) e per l’olio di oliva ( -2,8%).
I report “Tendenze” sono disponibili sul sito www.ismea.it .