E’ un momento d’oro quello vissuto dall’Erbaluce di Caluso. Negli ultimi anni, infatti, è cresciuto del 60% l’imbottigliato a dimostrazione che, sempre più, Erbaluce di Caluso è sinonimo di vino di qualità. Oggi la produzione della denominazione si attesta su 1.300.000 bottiglie. Il dato è ancor più interessante se si considera che la superficie a vigneto è aumentata solo del 5%, il che significa che molto del vino che prima veniva venduto sfuso è ora prodotto come vino di qualità. Merito dei produttori, che hanno resistito al fascino delle mode puntando sul proprio autoctono, oggi sempre più riconosciuto dal mercato.
Qualità – Una scelta che ha ripagato nel tempo e che, con la vendemmia 2012, porterà ulteriori soddisfazioni. Secondo il Consorzio di tutela dei vini doc di Caluso Canavese e Carema, infatti, si tratterà di un’ottima annata. La quantità subirà una flessione del 20% rispetto alla media, a causa di un normale andamento dominante della natura che stabilisce le produzioni annuali. Le uve però si presentano perfettamente sane. Non vi sono stati, infatti, eventi meteorici eccezionali, né attacchi di malattie fungine (peronospera, oidio) e di parassiti. Le grandinate sono state quasi assenti e hanno colpito esclusivamente una piccola superficie tra Orio e Montalenghe. E secondo il principio che vede inversamente proporzionali qualità e quantità, la prima sarà davvero eccezionale, con ottimo corredo zuccherino e acidico. Anche il grande caldo non ha creato particolari problemi perché nel territorio non vi sono stati particolari complicazioni legate alla siccità. Si inizierà con la raccolta delle uve destinate alla produzione del passito e dello spumante, cui seguirà alla metà del mese la vendemmia di quelle destinate a diventare bianco fermo.