L’Istat rende noto che l’Italia si conferma primo Paese europeo per numero di riconoscimenti conseguiti: 239 i prodotti Dop, Igp e Stg riconosciuti al 31 dicembre 2011 (20 in più rispetto al 2010). Di questi, 233 risultano attivi. I settori con il maggior numero di riconoscimenti sono gli ortofrutticoli e cereali (94 prodotti), i formaggi (43), gli oli extravergine di oliva (42) e le preparazioni di carni (36). Le carni fresche e gli altri settori comprendono, rispettivamente, tre e 21 specialità.
Dettaglio – Nel 2011 gli operatori certificati sono 84.148, in calo dello 0,5% rispetto al 2010. Di questi, il 91,9% svolge esclusivamente attività di produzione, il 5,9% solo trasformazione e il restante 2,2% entrambe le attività. I produttori (-0,4% rispetto al 2010) sono più numerosi nei settori dei formaggi (31.116), degli oli extravergine di oliva (20.278) e degli ortofrutticoli e cereali (16.621). I trasformatori (+4% rispetto al 2010) sono più numerosi nei settori degli oli extravergine (1.855), dei formaggi (1.663) e degli ortofrutticoli e cereali (1.092). Nel sistema di certificazione, gli operatori fuoriusciti (9.080) superano i nuovi entrati (8.641). Tra i titolari di queste aziende prevale la componente maschile: infatti, il 79,9% dei produttori e l’85,3% dei trasformatori sono uomini. Il 28% dei produttori è localizzato in montagna a fronte del 17% di aziende agricole montane rilevate dal censimento dell’agricoltura nel 2010. A livello territoriale continua il progressivo rafforzamento dei prodotti di qualità nelle regioni meridionali, sebbene gli operatori e le strutture produttive risultino storicamente radicati soprattutto nel Nord del Paese.
Il commento del Ministro – “I dati diffusi dall’Istat ci rammentano ancora una volta lo straordinario valore delle eccellenze dell’agroalimentare italiano. Il mantenimento del primo posto in Europa ci rende pieni di orgoglio e offre l’occasione per riflettere sulle opportunità che il settore primario può offrire all’intero sistema produttivo italiano. Essere il Paese con il maggior numero di riconoscimenti vuol dire riuscire a far emergere, in ogni località, i prodotti migliori, dimostrando il forte radicamento del produttore sul territorio. Nel caso specifico parliamo di un settore con un giro di affari di circa 10 miliardi di euro e che conta su circa 85 mila operatori certificati, gran parte dei quali – circa il 90% del totale – svolge esclusivamente l’attività di produzione”, ha commentato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania. “Le differenze geografiche, che in Italia sono molto marcate – ha aggiunto Catania – vengono esaltate dalle eccellenze prodotte: Nord e Sud risultano così più vicini e le distanze sembrano accorciarsi. L’Istituto di statistica attribuisce, infatti, al Nord il ruolo storico di leader nelle denominazioni di qualità, ma conferma il progressivo rafforzamento dei prodotti di qualità nel Mezzogiorno. Si tratta di segnali di crescita incoraggianti, che testimoniano come il tessuto agroalimentare possa davvero rivestire un ruolo centrale nel rilancio di alcune zone storicamente svantaggiate. Bisogna continuare su questa strada, tutelando le produzioni e il lavoro degli agricoltori e proseguendo con efficaci interventi di contrasto alle contraffazioni agroalimentari e tenendo alta la guardia sul fenomeno dell’‘italian sounding’”.