Senza energia non c’è sviluppo né occupazione. E l’agricoltura deve assolutamente fare suo questo assunto, sfruttando il suo naturale legame con il settore energetico per candidarsi a protagonista nella produzione di rinnovabili. Se è vero che le biomasse già oggi sono la principale fonte di energia “verde” in Europa, le potenzialità del settore sono ancora più promettenti e costituiscono un’occasione imperdibile per garantire un’importante fonte di reddito integrativo alle aziende agricole, migliorandone bilanci e capacità produttiva. Questo è il senso del convegno “Dai giovani agricoltori energia per il futuro”, tenutosi oggi a Roma per iniziativa dell’Agia, Associazione giovani imprenditori della Cia, insieme alla Cia Lazio, rappresentata dal presidente regionale Alessandro Salvadori.
Opportunità – “Quella della produzione di agro-energie -ha sottolineato il presidente di Agia-Cia Luca Brunelli- è una strada ricca di opportunità. E a dimostrare di averlo capito oggi sono soprattutto i più giovani del settore. Sono gli imprenditori ‘junior’, infatti, a dimostrarsi i più attenti a intercettare le opportunità della ‘green economy’ e i più adattabili alle nuove possibilità di sviluppo e reddito. I servizi per l’ambiente e la produzione di energia rinnovabile sono una prerogativa aziendale per il 7,2 per cento degli ‘under 40’ contro il 4 per cento dei colleghi ‘senior’”. “La produzione di biomasse e biogas -ha detto il presidente di Aiel-Cia Marino Berton- può dare all’agricoltura la spinta di cui ha bisogno verso la competitività, agendo in due direzioni: da una parte, alleggerendo la bolletta energetica, che è una delle voci più significative dei costi di produzione, e dall’altra diventando una produzione da affiancare a quella primaria orientata al ‘food’. Ma se tra le aziende agricole iniziano a moltiplicarsi i casi di successo in questa direzione, è importante incentivare il settore con politiche mirate, soprattutto nell’accesso al credito, che siano in grado di ammortizzare gli elevati costi di partenza”.
Veicoli a metano, Italia quarta nel mondo – “L’Italia -ha continuato Berton- è prima in Europa e quarta nel mondo per il numero di veicoli a metano. Quindi quello dei biocarburanti costituisce nel nostro Paese un settore ricco di opportunità e in pieno sviluppo. Ma anche sul fronte delle biomasse le prospettive sono interessanti, ma sono sempre più necessarie efficaci strategie di gestione integrata per la manutenzione di un territorio boschivo ricchissimo, che ricopre un terzo della superficie della Penisola”. “Il legame tra agricoltura e ambiente -ha ricordato il presidente della Cia Giuseppe Politi- è molto sentito dalla nostra organizzazione, che ormai da anni investe su specifici progetti di ricerca. Dai due importanti meeting degli anni ’80 che si tradussero in due volumi poi divenuti dei ‘must’, ‘Spoleto 1’ e ‘Spoleto 2’, fino alla Carta di Matera, il documento sottoscritto da Anci e Cia per una collaborazione volta alla salvaguardia del territorio e allo sviluppo eco-compatibile dell’agricoltura. Queste le premesse che oggi ci vedono così impegnati nella promozione delle agro-energie, intese come strumento di sviluppo e di sostegno alla produzione agricola primaria. Se riusciamo a costruire un sistema di integrazione e non di competizione tra energia e produzione alimentare, possiamo realmente disegnare un nuovo futuro per le nostre aziende”.