Dopo la conta dei danni (oltre 100 milioni di euro), il Consorzio del Parmigiano Reggiano presenta ora i conti della gara di solidarietà che si è avviata all’indomani delle due scosse di terremoto che il 20 e 29 maggio hanno causato la caduta di quasi 600.000 forme, danneggiato gravemente 37 caseifici di Modena, Reggio Emilia, Mantova e Bologna, colpendo oltre 600 allevamenti. Il bilancio al 10 ottobre è esplicito: grazie alle vendite solidali coordinate dal Consorzio di tutela, a quelle effettuate dalla GDO e a donazioni dirette, quasi 1 milione di euro è giunto nelle casse del “Comitato Gruppo caseifici terremotati del Parmigiano Reggiano” , e a questa cifra già rilevante si aggiungono i quasi 9 milioni di euro derivanti dal contributo straordinario di solidarietà messo in atto dai caseifici del comprensorio di produzione.
Il presidente Alai – “Ai consumatori – sottolinea il presidente del Consorzio, Giuseppe Alai – va innanzitutto la nostra gratitudine, che doverosamente si traduce anche in un’assoluta trasparenza sul bilancio della straordinaria solidarietà che ha unito e ancora unisce produttori e caseifici, consumatori, associazioni, imprese, gruppi organizzati e aggregazioni spontanee”. Da qui, dunque, il dettaglio del Consorzio sulle cifre legate alle operazioni solidali: gli acquisti effettuati online tramite il Consorzio e i caseifici che hanno donato un euro per ogni chilogrammo venduto a 13,90 euro/kg, hanno determinato un gettito pari a 396.813 euro; dalle vendite del Parmigiano Reggiano caratterizzato dal bollino “1 euro/kg per rinascere” effettuate nei canali della GDO e Horeca (con l’impegno di catene come Coop Italia, Auchan, Realco-Sigma, Unes e McDonald’s) sono giunti contributi per 486.614 euro, mentre alle stesse operazioni effettuate con altri operatori commerciali si sono legati 25.553 euro, con l’aggiunta di donazioni dirette al Comitato per 28.442 euro. In totale, dunque, si tratta di 937.422 euro, così come risulta dall’estratto conto di tutti i movimenti effettuati sul conto corrente aperto dal Comitato dei caseifici terremotati. A questa straordinaria solidarietà e a quella legata a centinaia di iniziative spontanee che si sono sviluppate in Italia e anche i diversi Paesi europei – spiega Alai – si associa in modo rilevante quella dei caseifici del comprensorio di produzione, che in base alle decisioni assunte dall’Assemblea del luglio scorso si traduce, oggi, in quasi 9 milioni di contributo straordinario a favore dei caseifici terremotati, segno tangibile di una grande coesione e responsabilità di sistema”.
Iniziative – E proprio sul versante della responsabilità, il Consorzio mette in campo altre cifre, legate soprattutto alle azioni e ai controlli messi in atto al fine di evitare che il prodotto reso inidoneo dal terremoto finisse sulle tavole dei consumatori. “Si è trattato di un lavoro intensissimo – sottolinea il condirettore del Consorzio, Riccardo Deserti – che ha dovuto fare i conti, innanzitutto, con il rischio che i caseifici colpiti dal sisma “svendessero” il prodotto a qualunque e in qualunque condizione in una fase di drammatica emergenza, con ripercussioni che avremmo vissuto in termini di speculazioni, di immagine del prodotto e di conseguente calo delle quotazioni, che avrebbero aggiunto altri pesantissimi danni a carico di tutti i produttori”. “Per questo – spiega Deserti, sono stati effettuate 450.000 perizie straordinarie sulle forme cadute, associate al controllo di 8.000 bins di prodotto destinato alla fusione perché irrecuperabile, alla classificazione come “rifiuto” di quasi 15.000 forme inutilizzabili per l’alimentazione (compresa quella animale), al controllo di tutti i caseifici danneggiati, degli allevamenti colpiti e di tutto il latte destinato anche ad usi diversi rispetto alla trasformazione in Parmigiano Reggiano”. “Un lavoro – sottolinea il presidente Alai – condotto in collaborazione con le autorità sanitarie per tutelare quella reputazione che rappresenta uno dei punti di forza del Parmigiano Reggiano sui mercati di tutto il mondo, e a maggior ragione a garanzia di tutti quei consumatori – e parliamo di oltre 4 milioni di famiglie – che in tanti casi per la prima volta hanno fatto posto in frigorifero per una punta del nostro prodotto”.
Ripresa consumi – Proprio in virtù di queste scelte spontanee e solidali, anche i consumi hanno mostrato una ripresa. “Nel trimestre giugno-agosto – spiegano Alai e Deserti – le vendite di Parmigiano Reggiano sono state superiori di quasi 61.000 forme a quelle dello stesso periodo 2011; a fronte di un lieve calo nella GDO e nel dettaglio tradizionale, i nuovi canali attivati a seguito del terremoto hanno infatti assicurato il collocamento di oltre 80.000 forme”. Sul fronte della solidarietà si va intanto consolidando ulteriormente l’adesione dei caseifici alle vendite che prevedono la destinazione di un euro/kg ai caseifici terremotati. “L’acquisto online del prodotto coordinato dal Consorzio (pagina “Campagna vendite solidali” del sito www.parmigianoreggiano.it) continua a registrare una grande attenzione da parte di singoli consumatori, gruppi organizzati e spontanei, imprese”, afferma Deserti; “proprio per questo proseguirà anche nei prossimi mesi, e in occasione delle festività proporremo anche una sobria confezione a quanti volessero utilizzare il Parmigiano-Reggiano come regalo solidale”. I fondi giunti al Comitato dei caseifici terremotati, intanto, saranno destinati alle strutture danneggiatecon una ripartizione proporzionale all’entità dei danni subiti e risultanti al netto di rimborsi assicurativi e contributi pubblici.
E anche Agricultura.it ha fatto la proprio parte organizzando Una forma di solidarietà con risultati estremamente positivi.