«Il più grande appuntamento enogastronomico mondiale»: questo l’obiettivo a cui punta Carlo Petrini, presidente di Slow Food, per questa prima edizione congiunta di Salone del Gusto e Terra Madre. E Torino, di conseguenza, dovrebbe diventare ancora di più un punto di riferimento della cultura alimentare nel mondo. Il presidente Slow Food ha poi ricordato lo scetticismo di chi, nel 1996, alla prima edizione del Salone del Gusto, guardava al recupero del patrimonio alimentare tradizionale come a un capriccio di nicchia, destinato a scomparire, mentre l’economia “quella vera” stava da un’altra parte e aveva l’industria come baricentro. Oggi Slow Food ha dimostrato che il nostro patrimonio enogastronomico può creare sviluppo ed economia, e sarebbe ora che tra industria e agricoltura ci fosse rispetto e pacifica coesistenza. Per il presidente di Slow Food Italia Roberto Burdese, l’unione effettiva del Salone del Gusto e di Terra Madre, dell’anima commerciale e di quella politica, all’interno di un unico grande evento di cui sono ospiti ben 100 Paesi da tutto il mondo, segna un nuovo inizio e una grande crescita per i due eventi.
Fassino – Il sindaco di Torino Piero Fassino, ricordando quanto la città sia cambiata e cresciuta negli ultimi vent’anni, allargando il proprio profilo e i propri orizzonti, ha sottolineato il notevole contributo del Salone e di Terra Madre a questa trasformazione: «Una che manifestazione concorre sempre di più alla ridefinizione dell’identità della nostra città. È anche grazie a quest’appuntamento biennale, che Torino è mutata in chiave turistica. La numerosa partecipazione di pubblico dimostra quanto il tema della qualità dell’alimentazione sia sempre più percepito da una vasta parte dell’opinione pubblica come rilevante per il benessere della propria vita quotidiana. Grazie al lavoro svolto da Slow Food e da tutti coloro che si occupano di cibo noi siamo stati in grado di far percepire a una vasta opinione pubblica che l’alimentazione è strategica e decisiva al punto che sarà uno dei temi centrali dell’Expo 2015 a Milano. Anche per questo Torino si sta attrezzando per fare in modo che l’Expo sia un’occasione per il nostro territorio. In una fase di crisi economica io credo che abbiamo bisogno di segnali di fiducia come ad esempio ci danno i grandi eventi come questi».
Anche per Roberto Cota, presidente della Regione Piemonte, l’enogastronomia è un punto di forza della nostra economia: «Attorno al cibo, si sono sviluppate un’economia e un commercio molto importanti in questi anni. Quando noi leggiamo, in un periodo di crisi, i dati delle esportazioni, scopriamo che quelle dell’agroalimentare sono aumentate e stanno aumentando moltissimo. Quindi questo vuol dire che dietro a tutto questo c’è un pezzo importante della nostra economia che cresce e c’è una vocazione che noi possiamo sviluppare ancora di più per quanto riguarda il futuro. Va riconosciuto al Salone del Gusto il merito di aver diffuso in tutti questi anni una corretta cultura del cibo che oggi sta dando i meritati frutti».
Mario Catania, ministro delle Politiche agricole e forestali ha voluto sottolineare l’importanza del grande evento targato Slow Food: «L’edizione 2012 che vede per la prima volta la fusione di Salone del Gusto con Terra Madre è un evento straordinario, una scelta vincente, espressione dei valori e di una visione dell’agricoltura e del mondo che condivido profondamente. Con Carlo Petrini e Slow Food è nato un rapporto di grande intesa, come capita di rado». E il presidente di Slow Food, ricambiando la stima del ministro, gli ha augurato che il suo disegno di legge sulla salvaguardia del suolo (passato in pochi anni da 18 a soli 5 milioni di ettari – in parte per colpa della cementificazione) si possa trasformare in decreto legge: l’erosione del suolo agricolo è una delle cause di maggiore sofferenza per l’agricoltura «Bisogna lavorare con urgenza affinché venga cancellata la possibilità del silenzio assenso per le licenze edilizie prevista dalla Legge di Stabilità» ha concluso Petrini.
Il Salone – Con i ragazzi di un istituto agrario, il Ministro ha parlato dell’importanza dei fondi alla scuola. Carlo Petrini l’ha accompagnato a curiosare nel laboratorio dove si impara a riutilizzare gli scarti in cucina. Insieme, hanno condannato lo spreco, sottolineando la gravità di quello prodotto tra le mura domestiche ma soprattutto prodotto lungo la filiera, ancora meno tollerabile. Nello stand del suo Ministero, Mario Catania ha incontrato gli studenti impegnati in un dibattito sulle scelte consapevoli nella spesa. Inoltre tuta la delegazione fermata davanti all’orto africano uno spazio di 400 metri quadrati riempito di terra e attraversato da alcuni sentieri, in rappresentanza di tutti i 25 Paesi coinvolti nel progetto dei Mille Orti in Africa.
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