“Esprimo grande soddisfazione per il successo riscosso dal Programma nazionale di sostegno al settore vitivinicolo, Pns, che, grazie all’impegno di tutti i soggetti coinvolti, ha portato all’erogazione in favore del settore di circa 340 milioni di euro, praticamente l’intero budget messo a disposizione dall’Unione europea”. Lo ha annunciato il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, commentando i dati sulla spesa dell’Organizzazione comune di Mercato del settore vino relativi all’esercizio finanziario 2012.
Ristrutturazione e riconversione – La spesa di quest’anno evidenzia come la maggior parte delle risorse sia stata assorbita dalla misura ristrutturazione e riconversione vigneti (circa 157 milioni di euro). Da evidenziare che questa misura, dal 2000 ad oggi, ha permesso di riconvertire circa 173.000 ettari, un quarto del “vigneto Italia”. Molto interesse ha destato anche la misura promozione sui mercati esteri, a cui sono stati destinati 65 milioni di euro, nonostante l’intervento prevedesse la partecipazione finanziaria dei privati, per il 50% dei costi promozionali. Anche la misura investimenti, avviata solo nel 2011, ha fatto registrare un buon risultato, con una spesa di poco inferiore a 24 milioni di euro. La vendemmia verde, introdotta per prevenire eventuali crisi di mercato in alcune aree, ha invece fatto registrare un utilizzo molto limitato, pari a 7,5 milioni di euro, peraltro in linea con la scarsa produzione di questa campagna vendemmiale. Poco utilizzata è stata anche la distillazione dei sottoprodotti, a cui sono stati destinati circa 15 milioni di euro.
Pac – L’assicurazione del raccolto ha invece beneficiato di circa 32 milioni di euro, utilizzati per cofinanziare la spesa pubblica dei premi assicurativi versati a copertura delle perdite legate alle avverse condizioni climatiche, alle fitopatie e alle infestazioni parassitarie della vite. È da segnalare, infine, che le misure non più contemplate dalla Pac post 2013, come arricchimento dei vini e distillazioni per uso commestibile, hanno fatto registrare, rispettivamente, un incremento dei fondi stanziati (circa 30 milioni di euro) e una flessione dovuta all’andamento produttivo di questi ultimi due anni, con una spesa complessiva di poco superiore a 9 milioni di euro.