Dopo il pronunciamento della Commissione Europea occorre provvedere immediatamente al ritiro dall’intero mercato comunitario dei “miracolosi” wine kit che promettono con semplici polveri di ottenere in pochi giorni vini dalle etichette piu’ prestigiose come Chianti, Valpolicella, Frascati, Primitivo, Gewurztraminer, Barolo, Lambrusco o Montepulciano. E’ quanto ha affermato la Coldiretti nel commentare le dichiarazioni del Commissario Europeo all’agricoltura Dacian Ciolos che, in risposta ad una interrogazione parlamentare, ha affermato che “la Commissione è stata informata delle pratiche commerciali a cui si fa riferimento nell’interrogazione e, durante l’ultima riunione del Comitato di gestione dell’OCM unica, ha provveduto a informare le delegazioni degli Stati membri che tali pratiche violano le norme in materia di etichettatura nel settore vitivinicolo stabilite dalla legislazione europea. La Commissione ha precisato che i prodotti in questione non possono essere commercializzati utilizzando una denominazione di origine protetta (DOP) o un’indicazione geografica protetta (IGP), nemmeno attraverso una semplice evocazione del nome. Gli Stati membri devono adottare tutti i provvedimenti necessari a prevenire l’uso illecito del nome di una DOP o di un’IGP ritirando dal mercato tali prodotti”.
La Coldiretti stima che nei diversi Paesi dell’Unione Europea almeno venti milioni di bottiglie di pseudo vino vengano ottenute attraverso wine kit prodotti in Canada ma anche in Svezia. Nel Paese scandinavo – riferisce la Coldiretti – è stata scoperta una fabbrica che, a Lindome, vicino a Goteborg, produce e distribuisce in tutto il continente e del tutto indisturbata oltre 140mila wine kit all’anno dai quali si ottengono circa 4,2 milioni di bottiglie. I wine kit della società Vinland vengono venduti con i marchi Cantina e Doc’s che fanno esplicito riferimento alla produzione italiana, ma anche ad un marchio di qualita’ tutelato dall’Unione Europea, e promettono in soli 5 giorni di ottenere in casa vini come Valpolicella, Lambrusco, Sangiovese o Primitivo, per i quali vengono addirittura fornite le etichette da apporre sulle bottiglie. Una evidente anomalia sulla quale si è impegnato ad intervenire anche il vicepresidente della Commissione Agricoltura del parlamento Svedese Bengt-Anders Johansson ai microfoni di Jimmy Ghione della trasmissione Striscia la Notizia.
Si fa con l’uva – “Il vino si fa con l’uva prodotta in vigna e trasformata nella cantina e va eventualmente invecchiato secondo precise regole e non si ottiene certo con le bustine in polvere dalle quali si realizzano miscugli che non hanno neanche il diritto di chiamarsi con il nome del nettare di bacco. Abbiamo per questo chiesto alle autorità nazionali di intervenire immediatamente anche attraverso l’Unione Europea per fermare uno scempio intollerabile che mette a rischio con l’inganno l’immagine e la credibilità dei nostri vini piu’ prestigiosi conquistata nel tempo grazie agli sforzi fatti per la valorizzazione di un prodotto che esprime qualità, tradizione, cultura e territorio”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “si tratta di un esempio eclatante della superficialità con cui troppo spesso in Europa si trattano i temi della qualità alimentare e della trasparenza dell’informazione ai consumatori sull’origine e sui processi che portano gli alimenti sulle nostre tavole”.