“Sono gravissimi i rischi per l’intero Paese se il taglio annunciato alle risorse della prossima politica agricola comune dovesse trovare conferma, anche alla luce dei recenti drammi alluvionali che si stanno ripetendo alla ripresa della stagione autunnale”. L’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno lancia l’allarme sulla notizia della possibile riduzione dei fondi per la Pac 2014 – 2020, che ammonterebbe a 25,5 miliardi di euro, come previsto dall’ultima bozza di bilancio pluriennale presentata dal Presidente di turno del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy.
“Le proposte varate dalla Presidenza del Consiglio Europeo sul futuro budget europeo – prosegue l’assessore Stefàno – si prospettano di estrema gravità e violenza e rischiano, qualora dovessero trovare accoglienza, di aggravare un quadro già molto preoccupante per il nostro settore agricolo, che ricordiamo è anche la prima e più importante sentinella a presidio del nostro suolo”.
Allarme – “Raccolgo da tutti i miei colleghi assessori la preoccupazione per l’allarme che la notizia ha suscitato – sottolinea Stefàno, coordinatore della Commissione Politiche agricole nazionale -. Siamo convinti che in questo momento storico è inaccettabile tagliare le risorse e contemporaneamente chiedere ai nostri agricoltori di sopportare i maggiori impegni e i maggiori costi insiti nella proposta di riforma varata dalla Commissione Europea”. “Se questo scenario è sconcertante – incalza Stefàno – ancor di più lo è la progressiva assenza del nostro Paese sul tema. Sembra di percepire una certa rilassatezza, forse legata al momento pre-elettorale che rischia di compromettere le prospettiva di un sistema agricolo, come quello italiano, ampiamente diversificato, nelle sue formule produttive e nelle sue connessioni con le peculiarità dei diversi territori. Il rischio è quello di essere marginalizzati nel dibattito che darà luce ad una riforma probabilmente epocale”.
Posizione auterevole – “Le specificità mediterranee – argomenta l’assessore – sembrano essere del tutto ignorate da Consiglio e Commissione per trovare ospitalità, fortunatamente, nei lavori del Parlamento Europeo. Ma senza una posizione autorevole e costantemente attiva del nostro Paese il rischio di una riforma troppo penalizzante per i nostri agricoltori è alle porte. Dobbiamo, con forza, sostenere i bisogni e le aspettative dei nostri agricoltori, che coincidono con quelle dei nostri cittadini. Se vogliamo che il contributo del nostro tessuto agricolo alla sostenibilità ambientale e allo sviluppo dei territori rurali sia significativo, dobbiamo innanzitutto garantire la sopravvivenza dei protagonisti di questo settore e non caricarli di ulteriori oneri burocratici. “Su questo fronte – conclude Stefàno – ci aspettiamo un maggiore impegno del nostro Governo e del nostro Ministro all’Agricoltura. E’ il momento di alzare la voce per non disperdere il contributo fondamentale che il sistema agricolo nazionale può dare alle prospettive di crescita economica e sviluppo sostenibile del nostro Paese. Le Regioni italiane sono disposte e pronte a fare la loro parte, forti anche di un livello di coesione straordinario su questi temi”.