Novità nella ricerca e nel miglioramento genetico. Questi i temi trattati durante il terzo e ultimo giorno di lavori del congresso La Mela nel Mondo che si è tenuto nell ambito di Interpoma, la fiera internazionale della melicoltura organizzata dal Consorzio Mela Alto Adige negli stand di Fiera Bolzano.
Terza giornata – La giornata si è aperta con la relazione di Ton den Nijs, ricercatore dell’Università di Wageningen, sulla resistenza multigenetica di lunga durata nelle nuove varietà melicole tramite cisgenesi, che permette di proteggere le piante dalle malattie senza l’utilizzo di trattamenti chimici. Secondo quanto riportato dallo studioso, infatti, i frutteti ai quali è stata applicata questa tecnica mantengono un’elevata qualità della cultivar nel tempo e si evita al contempo qualsiasi possibile fuga di geni estranei verso coltivazioni vicine. A seguire è intervenuto Walter Guerra del Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale di Laimburg, che ha presentato un’indagine fenotipica e genetica su quattro grandi tipologie di mele a polpa rossa. I responsabili della particolare colorazione sono gli antociani, flavonoidi con proprietà antiossidanti che possono avere un ruolo nella prevenzione di alcune malattie umane.
Rapporti di ricerca suggeriscono che gli antociani siano antiossidanti anti-infiammatori e possiedano proprietà antitumorali e antidiabetiche.
Novità – Per questo in tutto il mondo – come anche in Alto Adige – si sta testando la produzione di mele a polpa rossa, che secondo gli esperti potrebbero avere un notevole potenziale sul mercato.
Proprio su tale tema si è espresso Markus Bradlwarter, del Consorzio Innovazione Varietale Alto Adige, che ha illustrato i risultati di alcuni test fatti sui consumatori per valutare il gradimento delle mele a polpa rossa. Secondo quanto riportato, in generale l’atteggiamento dei consumatori è ambivalente: si mostrano interessati al nuovo frutto e ne apprezzano le qualità, pur sospettando che si
tratti di un prodotto geneticamente modificato.
Comunicazione – Sarà quindi necessaria un’adeguata campagna di comunicazione che ne spieghi le qualità e i benefici per la salute per fare in modo che le mele a polpa rossa abbiano successo.
Sono poi intervenuti Francois Laurens del consorzio Fruitbredomics, che ha parlato di nuovi metodi nel miglioramento genetico in grado di aumentare l’efficienza delle coltivazioni di mele e pesche e Eva Negri del Dipartimento di Epidemiologia dell’Istituto di Ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano.
La Dott.ssa Negri ha illustrato i risultati di uno studio sulle mele e le loro componenti nella prevenzione dei tumori, a conferma del popolare detto: “una mela al giorno toglie il medico di torno”. Alcuni dati, infatti, indicano come dal 20 al 40% dei tumori dell’apparato digerente nei pazienti italiani possa essere attribuibile a un basso consumo di frutta e verdura.
Mele – Le mele in particolare sono una fonte di sostanze fitochimiche diverse e studi epidemiologici hanno specificatamente accertato un minor rischio di cancro negli abituali consumatori di mele. E anche se la ricerca per identificare i composti responsabili di questo tipo di protezione è ancora in corso, si può affermare che le mele siano un valido alleato nella prevenzione del cancro. A conclusione della giornata, caratterizzata da relatori di respiro internazionale, è intervenuto Terence Robinson, della Cornell University, Geneva (USA), che ha illustrato alcune soluzioni per portinnesti resistenti al colpo del fuoco.