“Oggi c’è una maggiore consapevolezza del fenomeno della contraffazione e dell’importanza di contrastarlo. Negli ultimi cinquant’anni c’è stata una progressiva presa di coscienza da parte dei cittadini, delle associazioni e delle stesse istituzioni che hanno compreso l’entità di questo fenomeno e dei danni che crea al sistema produttivo italiano, in particolare a quello che più si basa sulla qualità e sul rapporto con il territorio, come l’agroalimentare. Proprio per il nostro livello di eccellenza, siamo oggetto di contraffazioni di tutti i tipi e su tutti i mercati”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania nel suo intervento in occasione della sesta edizione del premio ‘Vincenzo Dona, voce dei consumatori’, organizzato dall’Unione Nazionale Consumatori questa mattina a Roma.
Problema globale – “La consapevolezza maturata in questi anni è stata alimentata – ha ricordato il Ministro – da figure come Vincenzo Dona, fondatore dell’Unione e apripista per il movimento consumerista del nostro Paese, che ha dato risonanza a battaglie fondamentali per la difesa dei consumatori. A questo proposito, va ricordato anche il prezioso lavoro che gli organismi di controllo e tutti i soggetti preposti svolgono ogni giorno in difesa dei cittadini e degli imprenditori onesti”. “Ma accanto ad elementi senza dubbio positivi, ci sono criticità sulle quali è necessario riflettere. La globalizzazione – ha spiegato Catania – ha amplificato in questi ultimi anni il fenomeno della contraffazione, rendendolo ancora più complesso, frastagliato e difficile da reprimere. Ecco perché, se sul piano nazionale occorre intensificare le attività di repressione, sul piano internazionale occorre rafforzare tutti i sistemi giuridici che tutelano l’origine e quindi l’identità del prodotto”.
Consumatori attenti – “Inoltre, gli stessi consumatori – come ha affermato il Ministro – hanno a volte atteggiamenti ambivalenti. Vale a dire che, di fronte a contraffazioni palesi che consentono di acquistare un prodotto a basso costo, i consumatori benché consapevoli di comprare un ‘tarocco’, sono disposti a farlo, convinti di averne un ritorno economico. È necessario invece che ci sia un atteggiamento diverso, che si capisca fino in fondo che questi comportamenti producono effetti deleteri a diversi livelli, danneggiando chi lavora onestamente e, in ultima analisi, anche gli stessi cittadini-consumatori”. “La lotta contro l’illegalità è una delle principali sfide che il nostro Paese deve affrontare – ha concluso Catania – perché il livello di illegalità con cui facciamo i conti è intollerabile e incompatibile con il futuro stesso dell’Italia. Molto è stato fatto dall’attuale Governo, che si è impegnato con decisione in questa battaglia. Mi auguro che anche nella prossima legislatura si metta al centro dell’agenda politica la lotta contro l’illegalità”.