“Ora bisogna lavorare per arrivare a un giusto compromesso che permetta di valorizzare il ruolo fondamentale della Politica agricola comune. Occorre impegnarsi come ‘sistema Paese’ per tutelare gli interessi degli agricoltori, battendosi con fermezza contro chi agisce nella sola logica dei tagli, dimenticando la funzione centrale che svolge l’agricoltura nel contesto europeo”. Lo ha affermato il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi dopo l’annuncio del mancato accordo fra i “27” sul bilancio nel vertice Ue di Bruxelles. “Dobbiamo dare atto -ha rimarcato Politi- alla posizione assunta dal nostro governo nel negoziato europeo. L’atteggiamento fermo in difesa degli interessi italiani e in particolare dell’agricoltura ha permesso di evitare pesanti conseguenze per le nostre imprese agricole. I tagli proposti erano assurdi e avrebbero devastato il settore primario e rimesso in discussione la stessa riforma Pac 2014-2020. Adesso abbiamo tempo per preparare una strategia condivisa e, facendo ‘gioco di squadra’, possiamo ottenere importanti risultati”. “Ovviamente, la trattativa – ha aggiunto il presidente della Cia – si annuncia ancora lunga e difficile. Aver evitato, però, un pessimo accordo sulle basi di proposte fortemente penalizzanti ci da stimolo per riprendere insieme un cammino che porti finalmente ad un’intesa che tenga conto del valore dell’agricoltura e dei suoi imprenditori. Il tempo non manca, serve solo un impegno coeso di tutti i soggetti interessati, dal governo alle regioni, dalle organizzazioni agricole all’intero mondo agroalimentare italiano”.
Mario Guidi (Confagricoltura) – Confagricoltura condivide e sostiene la posizione del ministro per le Politiche agricole Mario Catania che, in procinto di recarsi con il presidente Monti al Consiglio dei Capi di Stato e di Governo a Bruxelles, ha dichiarato, rispetto alla trattativa sul bilancio Ue, che “o ci sarà un buon accordo o nessun accordo”. “l’Italia – ha detto il presidente di Mario Guidi – deve difendere la sua partita ‘dare/avere’ con Bruxelles, migliorare la sua posizione di contribuente netto e, anche a questo fine, tutelare il gettito del primo e del secondo ‘pilastro’ della Pac a favore delle imprese agricole”.
Le recenti proposte della presidenza cipriota e del presidente del Consiglio europeo Van Rompuy hanno previsto una serie crescente di riduzioni del bilancio UE per i prossimi anni. Riduzioni ancor più inaccettabili per Confagricoltura, considerato che toccano ancora la spesa per la Politica agricola comune.
Sergio Marini (Coldiretti) – Meglio il rinvio che un cattivo accordo per un Paese come l’Italia che trova nell’agroalimentare una delle poche leve competitive di cui dispone per rilanciare con il Made in Italy l’economia e l’occupazione. E’ quanto afferma con soddisfazione il presidente della Coldiretti Sergio Marini in riferimento alla chiusura senza intesa del vertice straordinario di Bruxelles dedicato al bilancio che ha affidato al presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy il ”mandato” di presentare una nuova bozza di compromesso che sara’ discusso in un successivo vertice. La mancanza di accordo non pregiudica il futuro dell’Unione e offre anzi piu’ tempo che dobbiamo saper impiegare per cercare di portare pienamente “l’Italia in Europa”, facendo sì che – ha concluso Marini – si riconosca il valore strategico della Politica Agricola Comunitaria e del “modello agricolo italiano” con le sue straordinarie peculiarità, consentendo che esso diventi patrimonio della comunità contaminando virtuosamente il pensiero comunitario”.