La fiducia dei consumatori crolla ai minimi dal 1996 e trionfa il pessimismo sulla situazione economica generale, ma anche su quella personale: quasi tre famiglie su cinque hanno visto ridursi reddito e potere d’acquisto nel corso dell’anno, patendo nel contempo l’aumento degli oneri fiscali. E’ chiaro che tutto questo ora influirà sul Natale, con il 68 per cento degli italiani che celebrerà le prossime festività in modo più modesto e semplice. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando i dati diffusi dall’Istat. Le scadenze fiscali di fine anno, soprattutto la seconda rata dell’Imu, incideranno non poco sulle tredicesime e questo vuol dire dover stringere i cordoni della borsa su tutto il resto: rispetto al 2011 -osserva la Cia- il budget di spesa delle famiglie per le festività natalizie subirà un calo del 4 per cento circa, ma il “taglio” coinvolgerà soprattutto regali e vacanze e meno cenoni e panettone. Secondo le nostre previsioni infatti -continua la Cia- quest’anno soltanto il 19 per cento degli italiani spenderà di meno per cibo e bevande, mentre ben l’81 per cento lascerà praticamente inalterato il budget per il cenone della Vigilia e per i pranzi del 25 e 26 dicembre. D’altra parte, la convivialità a tavola è assolutamente radicata nella cultura del Belpaese. E trascorrere i giorni di Natale a casa con famiglia e/o amici è una tradizione consolidata per il 90 per cento degli italiani.